Stasera, alle 21.20, su Rai 3 “L’Odissea” di Domenico Iannacone

Appuntamento alle ore 21.20, su Rai 3, con “L’Odissea” di Domenico Iannacone, un viaggio nel mondo della disabilità mentale

Domenico Iannacone

In occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, o meglio, sui disturbi spettro autistico, eterogeno complesso di deficit neurologici caratterizzati da una compromissione qualitativa nelle aree dell’interazione sociale e comunicativa e da modelli comportamentali ossessivamente stereotipati e ripetitivi, Rai 3, stasera alle ore 21.20, trasmetterà  “L’Odissea”, il film-documentario di Domenico Iannacone. A più di quarant’anni dall’approvazione della Legge “Basaglia”, dal nome del suo promotore, lo psichiatra Franco Basaglia, e dalla conseguente chiusura dei manicomi “L’Odissea” compie un viaggio nel mondo della disabilità mentale descrivendo le vite di Paolo, Fabio, Claudia, Marina, Andrea, gli attori affetti da disagio psichico che animano il Teatro Patologico di Roma diretto da Dario D’Ambrosi.

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Serata evento su Rai 3 con “L’Odissea” di Domenico Iannacone

“L’Odissea” di Domenico Iannacone, per la regia di Domenico Iannacone e Lorenzo Scurati, prodotto dall’Hangar tv di Gregorio Paolini, è un viaggio nel viaggio, il racconto delle varie fasi della messa in scena di una rappresentazione teatrale che nel contempo diventa metafora della condizione dell’uomo moderno, costretto a dibattersi tra mille pericoli e continue sfide. Nel film-documentario le vicende del racconto omerico s’intrecciano con le esistenze degli attori che nel rappresentarlo sulla scena mettono a nudo le loro insicurezze e le loro difficoltà, accentuate dalla loro particolare condizione, nell’allestire una piéce teatrale così ambiziosa.

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Domenico Iannacone, quindi, ha acceso i riflettori sull’esperienza di chi vive quotidianamente il dramma della malattia mentale raccontando il conflitto interiore, acuito dalle restrizioni e dall’isolamento imposti per arginare la diffusione del Covid-19, tra fragilità e forza morale, tra sofferenza e speranza, tra caduta e rinascita in una suggestiva  riflessione su quanto in fondo sia labile il confine tra “normalità” e follia.

 

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