Scopriamo cosa si può fare e cosa no nel weekend di Pasqua in zona rossa tra spostamenti, coprifuoco, messa e visite ai parenti.
Per il secondo anno consecutivo gli italiani passeranno una Pasqua blindata a causa dell’emergenza Covid. Il governo Draghi ha infatti imposto la zona rossa in tutto il territorio nazionale, a prescindere dalla situazione epidemiologica di ciascuna Regione, da sabato 3 a lunedì 5 aprile. La stretta è simile a quella di Natale: vediamo cosa prevede il decreto.
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Secondo quanto stabilito dal governo, sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile saranno in vigore tutte le regole previste per la zona rossa, ma viene comunque data la possibilità di poter trascorrere il ponte pasquale vicino ai familiari. Per giustificare qualsiasi movimento è necessario compilare l’autocertificazione.
Gli spostamenti verso altre abitazioni private abitate sono possibili, ma solo una volta al giorno, nella stessa Regione e rispettando l’orario del coprifuoco, tra le ore 5.00 e le 22.00. Le visite ai parenti sono permesse a massimo due persone, che possono comunque portare con sé i minori di 14 anni. Resta in vigore la possibilità di raggiungere, da soli, persone non autosufficienti che necessitino di aiuto o assistenza. Per quanto riguarda invece gli spostamenti tra Regioni, saranno permessi solo per motivi di lavoro, di salute o per urgenze.
È consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle seconde case ubicate dentro e fuori Regione, qualora si dimostri di essere proprietari o affittuari da una data antecedente al 14 gennaio 2021. Inoltre nella seconda casa, che non deve essere abitata da altri, può andarci solo il nucleo familiare. Alcune Regioni hanno comunque deciso di adottare misure più restrittive perciò è necessario visionare le singole regole d’ingresso di ciascun territorio.
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È possibile recarsi a Messa a Pasqua, nel rispetto del coprifuoco, in una chiesa vicina alla propria abitazione. Secondo le regole, gli accessi devono essere contingentati e all’interno è obbligatorio rispettare la distanza di sicurezza e mantenere la mascherina. La stessa Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, ha invitato i fedeli a partecipare alle celebrazioni in presenza nel rispetto rigoroso delle norme anti contagio.
Nei tre giorni di zona rossa nazionale non è possibile pranzare al ristorante. Resta comunque consentito l’asporto e la consegna a casa fino alle 22. L’asporto nei bar è invece permesso solo fino alle 18, con divieto di consumare nei pressi del locale.
Restano chiusi barbieri, parrucchieri e le altre attività dedicate alla cura della persona. Sono invece aperti esercizi alimentari, tabaccherie, ferramenta, edicole, farmacie, lavanderie, negozi di ottica, negozi di intimo e di biancheria per la casa, negozi per abbigliamento di bambini o negozi di giocattoli.
È possibile svolgere attività motoria individuale all’aperto nei pressi della propria abitazione, rispettando il distanziamento di un metro e indossando la mascherina. Restano sospese le attività di palestre e piscine, e tutti i centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso. I parchi restano aperti, a meno che non intervengano ordinanze restrittive regionali o comunali.
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