Don Marco Pozza non è un prete come tutti gli altri, infatti la sua parrocchia è insolita, conta circa 850 anime le quali sono racchiuse in pochi metri quadrati.
Le sue anime sono circondate da porte blindate, chiavistelli, sbarre, hanno anche un orto una cucina e dei servizi per svagarsi. Nell’edificio “Due Palazzi” costruito a Padova, vive il prete più emblematico d’Italia.
Il sacerdote vive da oltre dieci anni in questa struttura, in questo luogo ha potuto sperimentare l’inferno vero. Proprio nell’edificio il sacerdote ha dovuto educare i suoi amici carcerati.
Le stesse persone che un tempo nel Nord Italia si definivano bestie, proprio perché non avevano un lavoro. Un giorno Dio gli ha teso un agguato, lo ha umiliato per fargli comprendere cos’è davvero l’amore.
Una mattina il prete aveva appena ricevuto la sua nomina, venne chiamato dal suo amico Don Giovanni, il quale gli chiede se può celebrare la messa al suo posto.
Don Giovanni era il cappellano della Casa Circondariale Regina Coeli, doveva seguire Benedetto XVI per un viaggio all’estero. Entrando in quel carcere, il sacerdote anticonformista ricevette una sorta di rivelazione, proprio mentre incrociava gli sguardi con gli uomini del carcere.
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Don Marco Pozza, mi sono vergognato di me e di quanto li ritenevo bestie
Una volta che finì di celebrare la funzione, il sacerdote chiederà al vescovo di Padova se poteva proseguire la sua vita al fianco dei carcerati. Doveva ammettere a sé stesso di aver sbagliato nel giudicarli prima del dovuto.
Non doveva farsi prendere dal panico, ma bensì dal coraggio di tornare indietro e imparare che nella sofferenza c’è anche la voglia di obbedire. Attualmente è il sacerdote di 850 uomini che hanno fallito il loro obiettivo di vita, proprio come il prete quando li definiva delle bestie.
Stanno scontando le loro pene con responsabilità e voglia di mettersi in gioco. Grazie al suo temperamento e alla sua dedizione, il sacerdote è diventato un personaggio televisivo, infatti dal 2004 va alla ricerca di giovani che possano seguire il suo stesso modo di pensare.
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Frequenterà i bar di Padova per riuscire a predicare il Vangelo, verrà ribattezzato Don Spritz per questa sua azione. Diventerà protagonista del programma “Il testimone” per la sua fama in tutta Italia.
Dal 17 Novembre del 2011 diventa cappellano del Carcere di massima sicurezza “Due Palazzi” a Padova. Circa due anni dopo consegue il Dottorato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana.
Sarà anche un giornalista e uno scrittore molto richiesto, attualmente ha 15 pubblicazioni attive, ha ricevuto anche delle menzioni speciali per le sue opere a Giugno del 2016. Diventerà il volto universale e giovane per i programmi a sfondo religioso su Rai1 e TV2000.