La Virginia ha abolito la pena di morte: è il primo stato del sud degli Stati Uniti a farlo. Il provvedimento è stato firmato dal governatore democratico Ralph Northam, nel penitenziario di Greensville, dove è situata la “camera della morte”. Negli Stati Uniti il Texas rimane lo stato con il più alto numero di esecuzioni nel paese.
Un provvedimento storico quello firmato dal governatore democratico Ralph Northam che abolisce la pena di morte in Virginia, il primo stato del sud ad emettere una misura del genere, dove, storicamente, le radici della pena di morte provengono cronologicamente da molto lontano (la prima condanna fu eseguita nel 1608) ed è culturalmente riconducibile come strumento persecutorio per le minoranze, come nel caso della schiavitù.
I democratici, così come puntualizza il Death Penalty Information Center, fanno notare come sono stati giustiziati con la pena di morte 296 detenuti di colore rispetto a 79 bianchi, dall’inizio del XX secolo: come ha dichiarato Robert Dunham, direttore esecutivo di Death Penalty Information Center “il valore simbolico di smantellare questo strumento usato storicamente come meccanismo per l’oppressione razziale da una legislatura che si trova nella ex capitale confederata”. La Virginia conta circa 1400 condannati a morte nella storia, numeri altissimi, a volte innocenti poi scagionati molti anni dopo l’esecuzione.
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La Virginia diviene così il 23esimo stato ad abolire la pena di morte. Una battaglia condotta per anni da parte dei democratici, secondo cui, come riporta Associated Press “la pena di morte è stata applicata in modo sproporzionato alle persone di colore, ai malati mentali e ai poveri”. Ora con una nuova e piena maggioranza democratica in Virginia dell’Assemblea Generale, la Camera e il Senato hanno approvato le misure per abolire la pena di morte.
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Il governatore Ralph Northam, ha così posto la propria firma sui disegni di legge della Camera e del Senato. Una svolta storica, commentando, come riporta Associated Press “Oggi non c’è posto per la pena di morte […] nel Sud o in questa nazione” – “Non possiamo dare la punizione definitiva senza essere sicuri al 100% che abbiamo ragione, e non possiamo condannare le persone a quella punizione definitiva sapendo che il sistema non funziona allo stesso modo per tutti”. La nuova misura non è stata accolta con grande entusiasmo da tutti, soprattutto da parte di alcuni repubblicani sostenitori della pena di morte, al contrario di chi si è sempre battuto affinché “la sproporzionata” pena capitale ricevesse misure abolitive. Anche i vescovi americani hanno espresso la loro soddisfazione nei confronti del nuovo provvedimento, accogliendolo come “Un passo coraggioso verso una cultura della vita”, come riporta Vatican News.
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