Il caso Astrazeneca scoppia finendo nuovamente nell’occhio del ciclone, ci sono milioni di dosi in Italia pronte per il Belgio.
AstraZeneca è di nuovo nell’occhio del ciclone, questa volta non ci sono i difetti collaterali della somministrazione, ma bensì 29 milioni di dosi sono state nascoste nello stabilimenti di Catalent ad Anagni, in provincia di Frosinone.
Erano pronte per decollare in gran segreto verso il Regno Unito, la scoperta è avvenuta proprio per via delle autorità italiane, le quali dopo un’indagine imposta dalla Commissione Europea hanno trovato il lotto nascosto.
La notizia ha fatto discutere tutto il mondo, compresa l’Europa. Questo accade dopo l’accordo fatto dal governo Draghi con la Presidente della Commissione Europea, Von der Leyen, la quale ha dato il veto alle esportazioni all’estero.
La quantità di vaccini è imponente, le dosi che erano in partenza per il Regno Unito sarebbero indispensabili per garantire a circa 15 milioni di cittadini la seconda dose di vaccinazione. Questo è stato imposto dall’UE proprio per far si che il piano vaccinale di Londra non rischi di andare in fumo.
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Caso AstraZeneca, la scoperta avviene grazie alla visita del Commissario Europeo
Le manovre nascoste sono uscite allo scoperto proprio grazie alla visita del Commissario Europeo per il mercato francese. Ad oggi, l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) non ha dato l’autorizzazione ad avviare l’invio del vaccino tra paesi.
Nello stesso tempo il Regno Unito ha importato vaccini durante questi mesi, tutti prodotti nello stabilimento olandese, il quale avrebbe la capacità di produrre circa 6 milioni di dosi al mese.
Il governo britannico aveva già inviato alcuni esperti per riuscire ad aiutare l’azienda Halix a sviluppare linee produttive aggiuntive. Tutti, si chiedono che fine abbiano fatto le dosi prodotte dallo stabilimento nei mesi scorsi.
Sembra che in una prima fase della produzione, tutte le dosi siano state spedite in maniera prioritaria in Regno Unito, il flusso si è interrotto il 1° Febbraio, proprio quando è entrato in vigore il regolamento UE per il controllo del’export dei vaccini.
Tutti i lotti controllati dai NAS nello stabilimento ad Anagni sono stati analizzati cassa per cassa. Il magazzino di Catalent era utilizzato da AstraZeneca per le operazioni di infialatura, il rapporto spedito a Bruxelles dichiarava che nei frigoriferi dei capannoni ci sono circa 29 milioni di dosi del vaccino.
Non tutte le fiale sembrano essere prodotte da Halix, ma risultano delle fiale pronte ad essere iniettate, le quali erano destinate ad essere spedite nel Regno Unito e non ai paesi dell’Unione Europea.
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L’EMA non ha ancora autorizzato lo stabilimento a rilasciare i vaccini
La casa farmaceutica non ha ancora fornito tutti i dati necessari, il via libero è stato slittato per guadagnare tempo. Sembra sia frutto di una tattica studiata per garantire al Regno Unito una corsia preferenziale per la consegna delle dosi come previsto dal contratto firmato con Londra.
La stessa vicenda si è presentata quando l’azienda farmaceutica, non aveva presentato i documenti richiesti dall’EMA per l’autorizzazione ufficiale del vaccino.
Questo aveva destato alcuni sospetti per le dosi consegnate all’Unione Europea, le quali sono calate da 120 milioni a 90 milioni, per poi crollare a 30 milioni previste. Sembra che tutto sia stato fatto per agevolare la consegna delle dosi in Regno Unito.