Pietro Santapaola è un giovane campione del Cosenza Calcio, che è stato esonerato per via della sua appartenenza ad un clan mafioso.
Il giovane tornerà a giocare per il Cosenza Calcio, il suo cognome molto “pesante” e le stragi mafiose effettuate da suo prozio sono le principali cause del suo esonero.
Dopo il servizio delle Iene, il 17enne è stato contattato dalla squadra e potrà tornare ad allenarsi con i suoi compagni di squadra. Pietro verrà reintegrato nella squadra del Cosenza Calcio.
Il giovane attaccante ha raccontato dinanzi alle telecamere delle Iene, come è stato allontanato dalla primavera del Cosenza Calcio per via del suo cognome.
Purtroppo il ragazzo è il nipote di Nitto Santapaola, uno dei boss mafiosi più sanguinari della Sicilia, il quale è stato coinvolto anche nella strage di Capaci.
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Il Cosenza Calcio gioca in serie B, dopo il servizio di Ismaele La Vardera, ha comunicato che le “circostanze sono state del tutto fraintese” da parte del giovane.
Infatti potrà tornare ad allenarsi non appena tutte le attività giovanili riprenderanno, uno dei suoi compagni è risultato positivo al Covid, perciò gli allenamenti sono stati sospesi.
Il legale del ragazzo è rimasto sulla difensiva, dichiarando che quello della squadra è stato solo un comunicato in via ufficiosa. In calce alla mail non vi è nessuna firma, per questo motivo non c’è validità giuridica.
Inoltre il legale Silvestro Salvatore ha presentato una denuncia per mobbing ai danni del Cosenza Calcio nei confronti del giovane attaccante. Il ragazzo ha dichiarato di aver avuto uno stravolgimento della sua vita.
Dopo un paio di mesi dal suo acquisto, il ragazzo ha ricevuto una notizia inaspettata. Il direttore del club lo avrebbe contattato dicendogli che ha un cognome molto pesante, e proprio per questo motivo non poteva continuare a giocare per il Cosenza.
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Il ragazzo a primo impatto ha cominciato a piangere, temeva di non poter giocare più a calcio per via del suo cognome e della storia che lo ha preceduto.
Purtroppo i Santapaola sono associati agli omicidi e alle stragi effettuate dalla mafia durante il secolo passato, nonostante questo il ragazzo è stato vittima di discriminazione e mobbing da parte del club.
Il ragazzo non ha mai conosciuto o avuto contatti diretti con Nitto Santapaola, non conosce neanche la storia della sua famiglia.
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