Euro 2020, la pandemia ha già rinviato la manifestazione dello scorso anno che ora si vuole organizzare in modalità ridotta
Tra due mesi e mezzo comincerà ufficialmente l’Europeo di calcio che lo scorso anno è stato rinviato a causa della pandemia. Con l’emergenza sanitaria ancora in corso il tema principale resta quella della sicurezza e la presenza del pubblico. L’obiettivo è disputare le partite con massimo il 30% della capienza consentita dagli stadi.
Questo è anche l’obiettivo della Figc retta da Gabriele Gravina che sarebbe trapelata ieri in occasione della presentazione della docuserie Rai Sogno Azzurro, la prima dedicata alla Nazionale.
La manifestazione continentale per la prima volta sarà itinerante: non si svolgerà in un unico paese ma avrà varie sedi. La gara inaugurale è in programma all’Olimpico di Roma tra Italia e Turchia l’11 luglio e la finale dopo un mese a Londra.
Aleksander Ceferin, il presidente dell’Uefa, sulla questione stadi e spettatori ha detto che si sta lavorando a varie opzioni ma è da escludere che gli impianti saranno totalmente vuoti durante la manifestazione.
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Euro 2020, si svolge in 12 nazioni
Il programma prevede che il torneo si svolga in dodici città ma non è escluso che possano esserci riduzioni di sede se qualche nazione non dovesse garantire i livelli di sicurezza.
Roma, Amsterdam, Baku, Bilbao, Bucarest, Budapest, Copenaghen, Dublino, Glasgow, Londra, Monaco e San Pietroburgo, queste le sedi iniziali e la Uefa ha tutta l’intenzione di mantenerle così come stabilito ormai da anni.
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Il tempo però corre e il 7 aprile scade il termine per presentare i diversi scenari ai quali l’organismo internazionale sta lavorando. Al più tardi una decisione sarà presa il 19 aprile in occasione della riunione del comitato esecutivo Uefa.