L’inviato de Le iene, Gaetano Pecoraro, parla della sospensione del vaccino AstraZeneca contro il Coronavirus, dopo la segnalazione di alcune presunte reazioni avverse. Con l’aiuto di vari esperti Le Iene spiega che i vaccini hanno rischi uguali o inferiori ai molti farmaci che assumiamo quotidianamente.
“Anemia emorragica, epatite, ulcera”, questi i possibili effetti collaterali elencati dalla farmacologa M. Camera per l’uso del famoso anti-infiammatorio Oki. Le possibilità sono 1 su 1000. “Quello che conta di un farmaco è il rapporto benefici/rischi” dice Garattini, medico e farmacologo, e “per il vaccino il beneficio è enorme”.
L’inviato continua raccontando la storia di Niccolò, un ragazzo morto a marzo del 2019 dopo aver preso un semplice antibiotico per curare febbre e placche, quello che si direbbe un semplice male di stagione. Il ragazzo non riesce a guarire, quindi il medico curante gli prescrive una puntura di antibiotico. Nel giro di 10 minuti si è gonfiato tutto, e muore per una violenta reazione allergica al farmaco. Nel foglietto illustrativo infatti sono elencati i possibili effetti collaterali, tra cui “improvviso gonfiore di naso, gola e bocca, rendendo difficile la respirazione”.
“Siamo il paese che ha la maggiore resistenza agli antibiotici”, continua il farmacologo Grattini. Ammontano a 10.000 i morti i quali hanno assunto un antibiotico ma non sono risultati efficaci. Questo perché “il corpo si è abituato alla medicina, e non reagisce più per contrastare la malattia”, afferma il medico.
“Trombocitopenia”, questo è uno tra gli effetti indesiderati dell’Oki, lo stesso che ha portato allo scandalo AstraZeneca, e che ha portato alla sospensione del vaccino per qualche giorno non solo in Italia, ma in molti paesi dell’Europa.
“Allora perché ci spaventa di più assumere il vaccino rispetto ad un comune farmaco?” chiede Pecoraro al medico, “fondamentalmente perché il vaccino viene somministrato a persone sane. Il rischio di avere reazioni serie è circa 1 su 273mila”, risponde Garattini. Non è stata comunque registrata una stretta correlazione con quello che è successo a quelle circa 10 persone morte dopo aver fatto il vaccino, e il vaccino stesso.
“La gente muore, che faccia o no il vaccino, per molte cause”, spiega il virologo M. Galli, su 1 milione di donne incinte ogni giorno ha circa 390 aborti spontanei, se si vaccina questo milione di gravide quel giorno stesso accadrà che 390 donne è atteso che abortiscano. Questo non vuol dire che l’aborto è in relazione al vaccino”, racconta Galli.
Il medico racconta nell’intervista che in Italia circa 150 persone hanno eventi tromboembolici, ma “c’è stato un tale incremento da giustificare che il vaccino venga fermato? Di fatto no”, dice il virologo.
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Il confronto AstraZeneca con altri vaccini
Sono stati 973 i decessi segnalati a fronte di 3.8 milioni di vaccinati, quindi lo 0,00025%. per quanto riguarda il vaccino di Moderna. Mentre Pfizer c’è lo 0,000059%, infine AstraZeneca 0,000028% di probabilità di decesso, dunque meno di Moderna, anche se devono essere consideranti anche molti altri fattori, “ma è questo il concetto”, dice il virologo Galli.
Le motivazioni: vendetta europea contro il governo della Brexit, essendo AstraZeneca un farmaco inglese? Colpa dei tedeschi che vogliono difendere il loro prodotto? Colpa del prezzo ridotto di AnstraZeneca? In quanto viene venduta a 2,80 dollari, rispetto ai 15/16 dollari a dose delle altre case farmaceutiche.
“Qualunque sia la spiegazione”, conclude il farmacologo Grattini, “creiamo sfiducia nelle persone che è molto difficile da recuperare”.
“Quello che conta in un farmaco è il rapporto tra benefici e rischi, e per il #vaccino il benefico è enorme”: @gaetanopecoraro ci parla dell’ottima sicurezza di #AstraZeneca. #leienehttps://t.co/L1IFsqSmIG
— Le Iene (@redazioneiene) March 23, 2021