Stasera in TV: su Rai Storia “Era d’estate”

Per il ciclo “Cinema Italia”, questa sera Rai Storia propone l’emozionante film “Era d’estate”, diretto da Fiorella Infascelli.

(Locandina film)

Sul Canale 54, stasera un appuntamento imperdibile in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Alle 21.10 va in onda il film Era d’estate, uscito nel 2016 e diretto dalla regista romana Fiorella Infascelli, figlia del produttore Carlo. Il film racconta il periodo in cui i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, furono costretti all’esilio assieme alle loro famiglie sull’isola dell’Asinara, nel pieno del mar Mediterraneo, per preparare il maxi processo a Cosa Nostra. A vestire i panni dei due giudici antimafia sono rispettivamente Massimo Popolizio e Giuseppe Fiorello.

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La trama del film “Era d’estate”

L’Asinara, 1985. In una notte come tante sbarcano sull’isola del mar della Sardegna Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con le proprie famiglie. Il trasferimento è improvviso, rapido, non c’è nemmeno tempo di fare i bagagli. I Carabinieri dell’Ucciardone hanno intercettato una minaccia grave: un attentato contro i due giudici e i loro familiari partito dai vertici di Cosa Nostra.

E’ un’estate calda, torrida come non se ne vedeva da anni. I due giudici, assieme alle loro famiglie, vivono nella piccola foresteria di Cala d’Oliva, completamente isolati dalla piccola comunità di civili dell’Asinara e controllati a vista da una pilotina e dalle guardie penitenziare. Con la consapevolezza di essere nel centro del mirino della Mafia, Falcone e Borsellino lavorano assiduamente alle pagine del maxi processo che, tuttavia, arrivano dopo molti giorni di esilio forzato.

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Tuttavia, l’esilio dell’isola, non è facile da sopportare: così vediamo Lucia, la figlia di Borsellino, cadere in un preoccupante stato di malessere, tanto che sarà ritrasferita a Palermo dalla scorta e da suo padre. Manfredi, scosso anche da quello che è successo alla sorella Lucia, si avventura alla scoperta dell’isola, e verrà ritrovato in mezzo ai detenuti che distribuisce nutella e racconta barzellette. Quei giorni fatti di paura, notti insonni e desiderio di normalità, saranno l’occasione per scoprire a fondo l’intimità dei protagonisti.

La parola alla regista

L’idea del film nasce un po’ per caso. La regista Fiorella Infascelli ha raccontato a Famiglia Cristiana di aver avuto l’idea quando si trovava sull’isola dell’Asinara, intenta a girare il documentario “Pugni chiusi”. In un’intervista a Famiglia Cristiana, la regista ha raccontato di aver avuto l’idea del film quasi per caso. Si trovava sull’isola dell’Asinara per girare il documentario “Pugni chiusi” e un giorno, un operaio del Petrolchimico, le fa scoprire la casa in cui i due giudici avevano soggiornato nell’estate del 1985.

Facendo ricerche più approfondite, la Infascelli scoprì che ” il vero motivo di quella strana e improvvisa vacanza era una soffiata arrivata da alcuni detenuti dell’Ucciardone sulla preparazione di un attentato ai due giudici e alle loro famiglie”. E nel momento in cui è venuta a conoscenza che in realtà per molti giorni Falcone e Borsellino non avevano con loro i documenti del maxi processo, si è chiesta quale fosse stata la reazione dei giudici.

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E’ stato questo dettaglio a farmi venire l’idea del film. Immaginare Falcone e Borsellino a tre mesi dall’inizio di uno dei più grandi processi del secolo, con l’ordinanza da finire, costretti a non lavorare. Costretti a quell’esilio. Come avevano reagito? Fuori dal turbinio delle scorte, delle sirene, lontano da Palermo, dove vivevano ormai blindati da anni, loro e le loro famiglie, in quel luogo così diverso…cosa provavano?  Quali le loro fantasie? Le angosce? Le emozioni?”.

 

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