La celebre attrice degli anni Ottanta, Serena Grandi, è stata accusata di bancarotta per il suo ristorante di Rimini e condannata a due anni. La vicenda le è costata 700mila euro.
Nella seconda metà del 2020 Serena Grandi è finita su tutti i giornali per il fallimento del suo ristorante “Locanda di Miranda”, aperto nel 2013 a Borgo San Giuliano di Rimini e poi chiuso nel 2015 dopo soli due anni di attività. La famosa attrice del cinema erotico, oggi 63enne, è stata ritenuta responsabile del fallimento del locale e condannata a due anni di reclusione. “In questa storia ho perso 700mila euro, tutti i miei risparmi”, aveva confessato in un’intervista a La Repubblica.
Ti potrebbe interessare anche -> Camilla Ghini, compleanno in zona rossa: lei ironizza così – FOTO
La condanna per bancarotta di Serena Grandi
L’attrice era venuta a conoscenza della condanna attraverso i giornali locali senza ricevere l’avviso del tribunale per poter difendere la sua posizione e si era detta subito pronta a fare ricorso in appello. Tra i reati a lei contestati vi sono bancarotta con distrazione di beni strumentali della società Donna Serena srl e irregolarità sui libri contabili.
“Sono disgustata da questa giustizia così contorta”, aveva dichiarato Serena Grandi, sottolineando di aver perso tutti i risparmi messi da parte nel corso della sua lunga carriera, pari a 700mila euro. In merito alle accuse, l’attrice aveva spiegato che tra i beni strumentali che erano stati sottratti, vi era il letto del figlio, piatti e padelle “che non erano del ristorante ma della casa di Roma” e di uno stendino per i panni. “Avendo una casa molto piccola sul mare – aveva detto – ho affittato un magazzino dove tenere queste cose, in casa non ci stavano”.
Ti potrebbe interessare anche -> Madalina Ghenea, single o fidanzata? I segreti della sua vita privata
Per quanto riguarda invece le irregolarità sui libri contabili, l’attrice aveva spiegato di essere stata lei stessa a denunciare la loro perdita. “Dopo il fallimento, ho cercato di vendere il ristorante, c’era un potenziale acquirente che mi ha chiesto di vedere i registri con i conti – aveva raccontato – Glieli ho consegnati e quando l’ho sollecitato a restituirmeli, mi ha assicurato che uno dei suoi dipendenti me li avrebbe restituiti. Poi ha affermato che pioveva e che il ragazzo li aveva buttati in un cancello, tra il grattacielo di Rimini e Marina. Sono andata di persona a cercarli in tutti i cortili della zona ma non ve ne era traccia”.