Simona Riussi, moglie di Sandro Tognatti, il docente di Biella morto il giorno dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca, è stata intervistata da La Repubblica.
Domenica 14 marzo un uomo di 57 anni è morto in Piemonte alcune ore dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca. Si chiamava Sandro Tognatti e insegnava clarinetto al Conservatorio Cantelli di Novara. Sul suo corpo è stata disposta l’autopsia sanitaria per verificare la causa del decesso e capire se il siero anti-Covid possa effettivamente avere avuto qualche responsabilità.
Ad oggi tra i diversi casi di morti sospette successivi al vaccino non è mai stata provata nessuna correlazione, ma la vicenda ha comunque spinto la Regione Piemonte a sospendere in via precauzionale il lotto ABV5811 dell’azienda biofarmaceutica. La Repubblica ha intervistato la moglie del docente, Simona Riussi, per capire la sua opinione e ricostruire la dinamica della tragedia.
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Le parole di Simona Riussi, la moglie del docente morto a Biella dopo la vaccinazione AstraZeneca
La moglie dell’insegnante di clarinetto ha spiegato al quotidiano di aver fatto il fatto il vaccino insieme a lui sabato 13 marzo, ma a differenza del marito lei non si è sentita male. “Nella notte ha avuto febbre a 39 e mezzo – ha raccontato – e la mattina si è alzato alle 8 e ha preso il caffè con i suoi genitori, che abitano al piano di sotto”. Simona Riussi ha poi aggiunto che intorno alle 9 è risalito per andare a sdraiarsi a letto.
“Quando l’ho chiamato per chiedergli una cosa e non ha risposto mi sono preoccupata. Erano le 10,18″. La donna ha allora immediatamente provato a rianimarlo con un massaggio cardiaco, mentre la figlia chiamava i soccorsi. All’arrivo dell’ambulanza per Sandro Tognatti non c’è stato però nulla da fare. L’uomo sarebbe morto apparentemente per un attacco cardiaco.
Come specificato dalla moglie, l’insegnante di Biella non non soffriva di problemi al cuore o di patologie particolari. “Era solo affetto da microcitemia, ossia aveva i globuli rossi più piccoli della norma, e l’aveva segnalato prima dell’iniezione. Aveva poi fatto da pochi giorni il tampone molecolare ed era negativo”, ha raccontato la donna sottolineando che il marito era molto contento di fare l’iniezione.
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Simona Riussi ha ricordato nel corso dell’intervista che Tognatti “diceva che le poche decine di casi sospetti non è detto che fossero legati al vaccino”. “E in ogni caso si sa che con i vaccini ci possono essere delle controindicazioni, – ha aggiunto la donna – ma è l’unica strada che esiste per uscire dalla pandemia. In cuor mio non me la sento di dire che sia colpa del vaccino“.