Diversi cittadini hanno paura di ricevere il vaccino. Come spesso accade e come per antonomasia dimostrato, la somministrazione del vaccino anti-Covid può portare all’insorgenza di alcuni sintomi nei successivi giorni: febbre, nausea cefalee, dolori muscolari e articolari, dolore in sede di iniezione e brividi vengono segnalati nel 93% dei casi come riporta un rapporto Aifa sulla sorveglianza dei vaccini.
Fino al 26 febbraio 2021 nella rete nazionale di farmacovigilanza sono pervenute per essere valutate 30.015 le segnalazioni su 4.118.277 dosi somministrate. In rapporto quindi una bassa percentuale. Di queste quelle più gravi, rappresentano il 6,1% del totale, riconducibili a 44 manifestazioni gravi ogni 100.000 dosi somministrate, a prescindere da quale fosse vaccino. Le altre segnalazioni, ovvero 93,6% è riconducibile invece a manifestazioni non gravi e di lieve portata.
Come riporta la nota dell’Aifa dai dati si evince la sicurezza dei vaccini. Nella maggior parte dei casi le segnalazioni riguardano il vaccino Pfizer/BioNTech 96%, per Moderna l’1% e per il vaccino AstraZeneca il 3%. L’agenzia Italiana del Farmaco ha comunicato anche la media di età da cui derivano queste segnalazioni, 46 anni, più o meno quella del personale sanitario. Le manifestazioni segnalate dai vaccinati si confanno spesso allo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo, nell’ 87% dei casi.
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Facendo un “breve calcolo” si tratta di 729 segnalazioni ogni 100.000 dosi dei vaccini, “più elevato di quello che abitualmente si osserva per altre vaccinazioni, per esempio quella antinfluenzale, ma coerente con i risultati degli studi clinici e indicativo della speciale attenzione dedicata a questa vaccinazione” scrive nella nota l’Aifa.
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I dati dicono dall’Aifa sono “descrittivi di un processo dinamico in continua evoluzione vista l’attuale transizione verso un consistente aumento delle vaccinazioni quotidiane” e che “un ampio numero di segnalazioni non implica una maggiore pericolosità del vaccino, ma è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza”.
Vaccinarsi rimane al momento, come sostenuto da un’ampia parte degli studiosi, l’unico argine nei confronti del Covid-19 e delle sue varianti. I dati in Italia continuano a preoccupare e l’accelerazione sulla campagna vaccinale è un punto cardine per uscire dalla crisi.
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