Salvatore Antibo è stato ricoverato d’urgenza in terapia intensiva per una presunta embolia polmonare. Adesso è nell’ospedale civico di Palermo, suo nipote ha dato l’aggiornamento delle sue condizioni dichiarando che sta meglio, ma purtroppo la situazione non è ancora facile.
L’ex campione dei 5000m e dei 10.000m Salvatore Antibo, anche soprannominato Totò, è stato ricoverato d’urgenza nel reparto di terapia intensiva a Palermo. La prognosi è riservata, sembra che si tratti di un’embolia polmonare.
Suo nipote Andrea ha dichiarato su Monrealenews.it che l’ex atleta è in condizioni migliori, ma purtroppo non è ancora tutto finito. Il suo corpo risponde bene alle cure, stavolta la gara è più difficile delle altre ma dovrà rialzarsi e vincere come ha sempre fatto.
Salvatore Antibo ha 59 anni, ex mezzofondista azzurro, è stato l’unico italiano a vincere il primo posto nella Coppa del Mondo a Barcellona, nel 1989.
Da più di vent’anni soffre di una grave forma di epilessia farmaco resistente, questa ha una cadenza plurimensile. A Febbraio è stato sottoposto ad un intervento chirurgico, dove gli è stato applicato uno stimolatore vagale, il quale riesce a generare degli impulsi sottocute, i quali gli permetteranno di inviare degli stimoli al nervo vago che si trova all’altezza del collo.
Oggi ha subito un’embolia polmonare, causata dall’ostruzione di un’arteria del polmone, è stato ricoverato d’urgenza in terapia intensiva. Angela De Luca la sindaca di Altofonte ha fatto le seguenti dichiarazioni su Facebook: “Ho appreso la notizia che il nostro campione Salvatore Antibo si trova ricoverato in terapia intensiva a causa di un’embolia polmonare. La situazione è critica. Siamo tutti vicini alla famiglia in quest’altra prova. Forza Totò!”
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Salvatore Antibo, l’operazione a Febbraio è andata a buon fine
La Lega Italiana contro l’Epilessia nel suo comunicato ha esposto come l’operazione di Salvatore Antibo non abbia intaccato il cervello, ma bensì è stato applicato un generatore ad impulsi il quale gli ha consentito di proseguire la cura.
Grazie alla LICE, che da anni segue il caso di Salvatore Antibo, è stato possibile applicare uno stimolatore vagale, consigliato all’atleta già anni prima.
Il processo, così come l’operazione non sono stati semplici, la prima difficoltà è stata l’emergenza sanitaria, la quale ha slittato l’intervengo sino a Febbraio.
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L’operazione chirurgica è stata effettuata dal Professor Lavano e la dottoressa Guzzi, dell’Ospedale Universitario Mater Domini di Germaneto. In questo modo i medici hanno consentito a Totò un miglioramento della sua forma epilettica e anche migliorando la qualità di vita dell’ex atleta.
Non ci rimane che incrociare le dita per Salvatore e attendere che riesca a vincere anche questa difficile corsa contro il tempo, ancora una volta.