Individuati presso l’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano 220 furbetti del vaccino: si erano prenotati pur non essendo nell’elenco degli aventi diritto. L’azienda sanitaria ha espresso attraverso una nota la sua amarezza per lo scarso senso civico.
Continuano a emergere i casi dei cosiddetti furbetti del vaccino, ossia coloro che riescono a entrare nelle liste di somministrazione del siero anti-Covid senza essere in possesso dei requisiti. Dopo gli abusi scoperti nei giorni scorsi in Sicilia, che hanno portato alle dimissioni del sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi, questa volta la notizia dei furbetti arriva da Milano, dove ad oggi ben 220 persone hanno tentato di accedere al siero saltando l’ordine imposto dal piano di vaccinazione. A renderlo noto è stata la Direzione Aziendale dell’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano in seguito a una segnalazione di Radio Popolare.
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Milano, scovati 220 furbetti del vaccino: come hanno fatto a prenotarsi
Secondo quanto emerso dai controlli dell’azienda sanitaria, i furbetti del vaccino sono riusciti a iscriversi al portale appropriandosi di un link interno riservato al personale medico inserito negli elenchi degli aventi diritto forniti da Ats Città Metropolitana di Milano. In una nota diffusa dall’Asst Santi Paolo e Carlo viene spiegato che il giorno prima dell’appuntamento solitamente si effettuano controlli incrociati con l’elenco degli aventi diritto, per poi proseguire con l’identificazione dei soggetti, la compilazione di autocertificazione del diritto alla somministrazione del vaccino e al colloquio informativo con il medico.
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Dopo dettagliate verifiche, l’azienda sanitaria milanese ha precisato di aver identificato e cancellato dagli appuntamenti in programma “220 persone non aventi diritto (pari allo 0,4%, degli oltre 18 mila vaccinati) che, consapevoli di non essere autorizzati, hanno tentato senza successo di ovviare le regole”. Nella nota dell’Asst Santi Paolo e Carlo viene sottolineata tutta l’amarezza per il riscontro dello scarso senso civico “di pochi soggetti a discapito dei cittadini che ne hanno maggiormente diritto”.