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Juventus-Porto 3-2, bianconeri eliminati: Tabellino e Highlights

Published by
Lorenzo Nicolao

Non bastano la doppietta di Chiesa e la rete di Rabiot ai tempi supplementari in una gara combattuta fino all’ultimo secondo. Male CR7

Juventus-Porto: Tabellino e Highlights

Juventus-Porto 3-2, Cronaca, Tabellino ed Highlights

Juventus-Porto: Tabellino e Highlights

Juventus-Porto: Tabellino e Highlights – Per andare avanti in questa Champions League il compito tassativo della Juventus di Andrea Pirlo è quello di battere il Porto, per 1-0 o con due gol di scarto in virtù della partita persa per 2-1 al Do Dragao. Non ci sono altri modi per passare il turno contro la squadra di Conceiçao, molto brava ad approfittare di due gravi disattenzioni difensive dei bianconeri nella partita d’andata degli ottavi di finale. I quarti sono un’impresa possibile per la Juve, grazie al gol esterno di Chiesa, ma pur sempre un’impresa, perché gli uomini di Pirlo non possono permettersi altri errori. Il Porto non baderà a risparmiare le energie. I portoghesi sanno quanto sia importante fare la partita all’Allianz Stadium senza abbassare troppo il baricentro. Da queste premesse in meno di dieci minuti di gioco ci sono già almeno tre occasioni da rete, una per i padroni di casa e ben due per gli ospiti. Uribe ci prova con un tiro dal limite dell’area di rigore di Szczesny, ma il pallone termina di poco a lato alla destra del portiere polacco. Poi è Morata, servito perfettamente da un cross tagliato di Cuadrado, ad avere un’occasione d’oro con un colpo di testa ravvicinato in area senza il disturbo di alcun marcatore. Lo spagnolo impatta bene il pallone, ma non riesce ad angolarlo, così con un grande riflesso il portiere argentino Marchesin riesce a respingere la conclusione con un grande riflesso. Più pericoloso dopo un paio di minuti Taremi, contro il quale si immola Szczesny prima con una gran parata nel primo intervento, poi graziato dall’incrocio esterno dei pali sulla ribattuta. La Juventus aggredisce la partita, ma i rischi in difesa finora sono stati troppi per una squadra che non può permettersi di subire un gol in casa. Al 10′ preoccupano le condizioni di Cuadrado, che sembra accusare una ricaduta muscolare dopo essere rientrato solo da un paio di partite, ma nel corso dei minuti l’esterno colombiano sembrerà in grado di proseguire il match. I bianconeri si portano in avanti senza particolare fatica, con il Porto che preferisce l’attendere al pressare, ma gli ospiti sono bravi a chiudere tutti gli spazi rimanendo dietro la linea della palla.

Rigore Porto

I biancoblù sono bravi però a ripartire, osando qualche contropiede contrattaccando coralmente, senza farsi schiacciare. In una di queste transizioni è bravo Taremi a sorprendere Demiral in area di rigore, con il difensore turco anticipato e impossibilitato nell’evitare l’attaccante.  Rigore netto fischiato dall’arbitro Kuipers e trasformato molto bene da Oliveira. Completamente spiazzato Szczesny al momento della realizzazione, con il Porto che va in vantaggio e costringe la Juventus a segnare almeno due reti per poter portare gli avversari almeno ai tempi supplementari. I bianconeri attaccano con tutta la determinazione possibile, perché trovare il gol è necessario, ma stanno lasciando troppi spazi agli avversari che in 25 minuti sono riusciti a tirare verso la porta otto volte. La squadra di Conceiçao è brava a difendere diligentemente e poi a ripartire con tutti i suoi uomini senza troppe remore, anche se appare un modo di giocare molto difficile da mantenere per tutti i novanta minuti. I padroni di casa ci provano un paio di volte con Morata, anche se Marchesin è bravo a opporsi in uscita quasi fosse un portiere di hockey. Il Porto gioca da squadra, anche se gli uomini di Pirlo stanno provando ad arrivare al gol in ogni modo, per quanto prevalga tanta confusione nella manovra offensiva bianconera. Ci prova alla mezz’ora Rabiot con un tiro insidioso dalla distanza, ma è sempre l’estremo difensore argentino a bloccare la palla con prontezza. Negli ultimi minuti della prima frazione di gioco la squadra di Pirlo rimane in attacco, conquistando anche un paio di calci d’angolo, ma poi i bianconeri non riescono a concretizzare i calci piazzati ottenuti. Il Porto difende con ordine, ma fa più fatica a uscire dalla propria metà campo. Quando però i portoghesi riescono a spingersi in avanti, la retroguardia bianconera è spesso in preda alla fretta e all’ansia, con errori banali che permettono agli avversari di tirare dalle parti di Szczesny. L’estremo difensore di Pirlo è comunque attendo, bloccando il pallone a terra in un paio di occasioni, l’ultima nel recupero del primo tempo sull’autore del gol dal dischetto Oliveira.    

Ripresa e pareggio

Al termine dell’intervallo non ci sono avvicendamenti in nessuna delle due squadre. Nel secondo tempo la Juventus riprende la sua continua manovra offensiva, soprattutto con la corsa e la velocità di Cuadrado. In soli tre minuti i bianconeri riescono però abilmente ad avvolgere il Porto, più di quanto non abbiano fatto nel primo tempo. Su un lancio di Bonucci, Ronaldo scatta sul filo del fuorigioco e lascia a Chiesa il pallone del pareggio. Ancora una volta il giovane ex viola riesce a segnare, questa volta con una conclusione molto forte che si insacca sotto l’incrocio dei pali. La posizione viene verificata dal Var, ma dopo neanche un minuto l’arbitro olandese convalida la rete dell’1-1. Secondo gol per l’esterno bianconero agli ottavi di finale di Champions, confermando lo stato di grazia di Chiesa in un momento della stagione d’oro per lui.

Porto in dieci

I secondi 45 minuti sorridono però alla Juventus, che si è notevolmente caricata grazie alla rete del pareggio. Poco dopo, nell’arco di soli due minuti, l’attaccante iraniano Taremi si fa ammonire e poi espellere per aver calciato ingenuamente lontano il pallone. Con il Porto in dieci Conceiçao inizia ad agitarsi, perché da una partita che sembrava in controllo, improvvisamente il match sembra sfuggirgli di mano. Ora è solo assedio dei bianconeri, con un Chiesa scatenato che sfiora la doppietta personale, ma a porta vuota, dopo aver saltato Marchesin, lo juventino viene fermato da Pepe che compie un recupero miracolo. Non sarà l’unico da parte del difensore 38enne, ma si vede che ora la squadra ospite non sembra essere più in grado di rialzare il baricentro. In queste condizioni il tecnico del Porto decide di sostituire Otavio per fare spazio a un giocatore difensivo come Sarr, in modo da proteggere il punteggio complessivo, considerata l’andata, di 3-2.

Doppietta Chiesa

Fino al 63′ il Porto però continua a soffrire dietro, con la Juventus che trova presto anche il secondo gol, grazie a un ottimo cross di Cuadrado e a un colpo di testa decisivo di uno stratosferico Chiesa che torna ancora al gol. Queste reti sono pesanti, pesantissime, perché pareggiare i conti contro una squadra in inferiorità numerica e completamente sorpresa dalla rimonta dei bianconeri offre le più ampie possibilità di continuare a far bene nei successivi 24 minuti da giocare più recupero. Chiesa continua a giocare straordinariamente, provando anche qualche giocata impegnativa sui lanci di Bonucci, ma non riesce a trovare il giusto guizzo per segnare la tripletta. La Juventus rimane in avanti, ma ora i bianconeri hanno bisogno di segnare un terzo gol per andare oltre i tempi supplementari. La squadra di casa riesce a dettare i tempi di gioco grazie ad Arthur, ma dopo il Porto anche i giocatori di Pirlo iniziano a essere stanchi. I brividi arrivano al 74′ anche per Szczesny, perché Marega tutto solo davanti al portiere polacco manca di un soffio un controllo prezioso che lo avrebbe involato a rete. A questo punto Pirlo opta per un duplice cambio, sostituendo Bonucci e Ramsey per De Ligt e McKennie, provando a inserire energie fresche. Al 78′ è di CR7 un errore grossolano, nel tentativo di segnare il terzo gol della Juve sull’ennesimo cross di un eccezionale Cuadrado, bravissimo nel fare il suo con una continua assistenza dalla fascia. All’80’ la partita è così ancora in bilico, perché i padroni di casa continuano a spingere e ormai hano il totale controllo del campo, ma per poter incassare la qualificazione è necessario un altro gol, che non arriva. Ci prova Chiesa ancora una volta, nella sua migliore partita stagionale, ma è Marchesin a metterci una pezza evitando il peggio per la sua squadra con un intervento provvidenziale. All’85’ ci prova Marega sul primo palo, perché il Porto pur soffrendo è sempre vivo, ma la palla termina sull’esterno della rete. Ben più lontana la conclusione di Rabiot dal limite dell’area di rigore, dopo un calcio d’angolo a favore. I minuti di recupero sono cinque, ma iniziano con lo squillo di Morata, che fa gol d’esterno, ma era scattato di poco in fuorigioco, confermato poi dal Var che annulla il gol tanto cercato dai bianconeri. Ancora più clamorosa è la traversa interna di Cuadrado dopo un’azione notevole, ma il Porto ancora una volta si salva, portando il match fino ai tempi supplementari.

Tempi supplementari

I bianconeri proveranno a segnare per evitare i rigore, in queste condizioni forse il Porto gioca per arrivarci, ai rigori. La partita comunque rimane in bilico, con gli ultimi trenta minuti di gioco che possono decidere la qualificazione, a meno che non serva ricorrere ai calci dal dischetto. Al 99′ un’occasione preziosa capita a Marega, ma di fatto l’attaccante passa a Szczesny la palla di testa invece di segnare. Al 102′ Pirlo, vedendo esausti i suoi, sostituisce Chiesa per i crampi e Arthur perché non riesce più a correre per la stanchezza, facendo entrare Kulusevski e Bernardeschi. Dopo neanche un minuto è Ronaldo ad avere un’altra chance, ma è Marchesin con un intervento ruvido sul campione portoghese a trovare il pallone di un soffio. Partita ora spezzettata e dura, con tanti falli, cartellini, e soprattutto moltissima stanchezza nel finale del primo tempo supplementare. In inferiorità numerica il Porto riesce miracolosamente a tenere, evitando il terzo gol bianconero. Dopo l’ingresso in campo di Martinez, nella seconda parte del tempo addizionale, dal 105′ al 120′, la Juve continua a provarci, soprattutto con Cuadrado e Kulusevski, ma tra le maglie portoghesi ormai non è facile trovare gli spazi, con la squadra ospite che sta dando un’ottima prova di abnegazione, ma non rinuncia a fare qualche tentativo, murato a fatica dalla difesa bianconera. Morata ha l’opportunità di calciare su guizzo ancora dello svedese, ma il pallone finisce tra le braccia di Marchesin.

L’eliminazione

In maniera quasi del tutto inaspettata e decisamente beffarda, Oliveira torna al gol grazie a un calcio di punizione calciato sulla barriera, ma basso, con il pallone che passa addirittura sotto le gambe di Ronaldo e Szczesny che non riesce a tenere il pallone in tuffo sulla sua destra. Un gol che sembra condannare la squadra di Pirlo al 115′, ma dopo appena due minuti è Rabiot su calcio d’angolo a segnare di testa, un gol che vale il 3-2 e ridà speranza ai bianconeri per l’assalto finale. De Ligt abbattuto nell’area portoghese, ma il difensore di Conceiçao ha toccato prima il pallone. Nel recupero del secondo tempo supplementare la Juve non riesce però più a trovare il quarto e decisivo gol per la qualificazione, dando al Porto la gioia di un passaggio del turno quanto mai insperato a un certo punto della partita, con tutta la delusione, ancora una volta, di una Vecchia Signora che ancora una volta viene eliminata agli ottavi di finale di Champions League.       

 

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Juventus-Porto: Tabellino e Highlights

Reti: Oliveira 19′, Chiesa 49′, Chiesa 63′, Oliveira 115′, Rabiot 117′

Juventus (4-4-2): Szczesny, Alex Sandro, Demiral, Bonucci (De Ligt 75′), Cuadrado, Ramsey (Mckennie 75′), Rabiot, Arthur (Kulusevski 102′), Chiesa (Bernardeschi 102′), Ronaldo, Morata.
Allenatore: Andrea Pirlo

Porto (4-3-3): Marchesin, Sanusi (Luis Diaz 71′), Pepe, Mbemba, Manafa, Otavio (Sarr 61′), Uribe (Grujic 90′), Oliveira (Loum 118′), Corona (Leite 118′), Taremi, Marega (Martinez 106′).
Allenatore: Sergio Conceiçao

Arbitro: Bjorn Kuipers

Ammoniti: Otavio, Taremi, Chiesa, Cuadrado, Oliveira, Bernardeschi, Rabiot, Mbemba

Espulsi: Taremi

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