Intervistata da Pressenza International Press Vandana Shiva, fisica e attivista indiana, ha delineato il pensiero di un futuro improntato sull’ecofemminismo come risposta all’attuale crisi.
Tanti gli spunti, garantiti dalla lucidità di pensiero della nota attivista Vandana Shiva che nell’intervista realizzata da Pressenza International Press ha ripercorso una serie di tematiche che negli ultimi anni sono entrati nel dibattito pubblico: green e rivoluzione alimentare – dall’economia sostenibile all’ecofemminismo. Oggi, nella Giornata internazionale della donna l’intervista a Vandana Shiva risuona più attuale che mai.
Parlando della decolonizzazione della natura e del patriarcato capitalista e della figura della donna, l’attivista indiana ha affermato nel corso dell’intervista come il processo di colonizzazione della natura abbia in ogni senso destrutturato e lacerato un tessuto: “Se ci pensi, gli stessi processi di colonizzazione, ossia il progetto del patriarcato capitalista, colonizzano la natura, trasformano la terra da un bene comune a una proprietà privata, trasformano i semi da bene comune a proprietà intellettuale, trasformano le persone da esseri umani autonomi in utenti di algoritmi e macchine. L’appropriazione dei beni comuni è al centro della colonizzazione e la colonizzazione della natura è molto legata a quella della donna. Nello stesso modo in cui la Madre Terra è diventata sterile, la donna come creatura autonoma, produttiva, creativa, che sosteneva e sostiene attualmente l’economia e la società è diventata un corpo vuoto, un oggetto da sfruttare. Tutto il lavoro che facciamo, tutta la creatività e la conoscenza che abbiamo è stata trasformata in non-conoscenza, in non-lavoro, ma il processo stesso di colonizzazione della natura e delle donne ha minato le basi stesse della vita.”
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Nel tentativo di disegnare una soluzione per distruggere la strutturazione della colonizzazione della natura, Vandana Shiva ha ricordato che “la gioventù è molto consapevole della crisi climatica e abbiamo movimenti come Fridays For Future. Ma ciò che manca ancora è l’interconnessione di queste tre colonizzazioni. Il giorno in cui l’umanità si sveglierà e lo capirà, il potere della terra, il potere delle persone sarà un potere creativo, completamente impossibile da fermare.” Ricordando tra le altre cose come l’uso scorretto dei pesticidi e la continua emissione dei gas serra che sta progressivamente lacerando l’ecosistema e il futuro delle nuove generazioni, oggi molto più consapevoli e sensibili ai cambiamenti climatici.
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L’attivista indiana ha poi descritto come eventi della sua vita l’abbiano spinta a connettersi totalmente con le tematiche ecologiche. L’educazione, ha ribadito la fisica, è un propulsore importante e fondamentale per la costruzione di un futuro lucente “Le donne dovrebbero essere agenti importanti nell’economia, nella democrazia, nella cultura, nella politica, per questo la non separazione dei diversi potenziali fa parte della mia educazione. Il mio coinvolgimento nei temi ecologici, la consapevolezza della violenza del patriarcato capitalista e la creazione di una filosofia che riconosce che la natura e le donne sono creative, tutto questo è cominciato con un’esperienza personale. Stavo partendo per il Canada per il mio dottorato di ricerca. Mio padre era stato una guardia forestale e io le ho visitato per tutta la mia infanzia; un particolare bosco di querce era scomparso e un fiume che veniva da questa antica foresta era diventato un rivolo, solo poche gocce d’acqua. Mi sentivo come se mi avessero tagliato un braccio perché ero cresciuta là e questo mi turbava molto”. Da quel momento in poi, come ha raccontato la stessa nel corso dell’intervista il coinvolgimento sui temi ambientali ha preso il via, senza alcuna sosta: “Dunque ognuno dei miei grandi cambiamenti è stato innescato da una grande ingiustizia e una grande violenza contro la terra e contro le persone, soprattutto le donne.”
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L’attivista indiana ha poi ricostruito i recenti tragici eventi che hanno investito l’india e che hanno messo in ginocchio gli agricoltori indiani. Vandana Shiva ha così richiamato l’importanza della non-violenza e la capacità di auto-organizzarsi “Tutto il mio attivismo, come ho già detto, è iniziato a Chipko e tutte le mie azioni sono state ispirate dalla nonviolenza contro le forze della violenza […] ci sono tre lezioni che ho sperimentato e imparato. La prima è l’auto-organizzazione. Dobbiamo renderci conto che siamo esseri autonomi, non siamo oggetti e come esseri auto-organizzati e come soggetti autonomi siamo connessi agli altri nella mutualità. Siamo autonomi ma interconnessi, siamo auto-organizzati ma diversi e vedendo questo allora l’auto-organizzazione diventa sia un diritto che un dovere e comincia a formare politiche diverse”. Infine l’attivista ha poi ricordato come il potere della verità vince su ogni cosa, citando Gandhi “La natura ce l’ha dato gratis. Ne abbiamo bisogno per la nostra sopravvivenza. Continueremo a fare il sale e non obbediremo alle vostre leggi”.
Tanti gli spunti che Vandana Shiva ha voluto esternare nell’intervista concessa a Pressenza International Press. Evidenziando ancora una volta la capacità del dialogo e l’importanza di difendere l’ambiente in cui viviamo.
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