Inter-Atalanta: Tabellino e Highlights – Partita di punta della 26esima giornata, il posticipo tra Inter e Atalanta a San Siro è importantissimo per la classifica di Serie A, perché può permettere tanto all’Inter di riprendere le distanze da un Milan che si è riportato a soli tre punti di distanza dalla capolista, quanto alla’Atalanta di raccogliere punti preziosi per un posto da conquistare per l’accesso alla prossima Champions League. Sia la squadra di Antonio Conte, sia quella allenata da Gian Piero Gasperini non guarderanno ai convenevoli, ma punteranno direttamente al sodo per trovare il gol. Potenziale offensivo altissimo per entrambe le formazioni, difficile che questo scontro diretto finisca in pareggio. I bergamaschi giocano con Zapata e Malinovskyi in attacco, con Pessina alle loro spalle. L’Inter, senza particolari dubbi del tecnico della prima in classifica, con la LuLa in campo, oltre a Vidal come mezzala, che torna così titolare al posto di Eriksen. Sin dai primi minuti si vede come le intenzioni dell’Atalanta siano quelle di avvolgere i padroni di casa in una transizione offensiva continua, facendo la partita, mentre la squadra di Conte preferisce sfruttare le ripartenze aspettando che gli avversari si scoprano sbilanciandosi in avanti. Rispetto ad altre squadre meno organizzate in attacco, riuscire ad applicare questo modo di giocare con i bergamaschi è molto difficile, perché la Dea non lascia comunque nulla al caso, con un potenziale offensivo che con Gosens e Zapata ha esposto più volte Handanovic a qualche conclusione avversaria, ma gli atalantini mancano l’impatto del pallone su qualche cross tagliato proprio al momento di battere a rete. Per contro, contro un’accelerazione di Lukaku serve un ottimo intervento di Djimsiti, forse più di uno, per poter contenere la potenza del belga in progressione. Gli uomini di Gasperini corrono grandi rischi nella loro retroguardia, sempre preferendo l’uno contro uno ad altri tipi di azioni difensive, ma giocatori come l’albanese e Romero riescono a cavarsela bene anche in questo genere di situazioni sfavorevoli. Nei primi dieci minuti è un po’ questa la fase di studio tra le due formazioni, come se qualcosa da un momento all’altro possa accadere, ma per il momento le difese riescono a lavorare bene neutralizzando i tentativi offensivi degli avversari, con alcune azioni da ambo le parti. Zapata al 29′ non riesce ad andare oltre un tiro che termina di molto alto rispetto alla porta di Handanovic, mentre Lukaku viene più volte fermato da un’ottima marcatura stretta di Djimsiti. L’azione più limpida del primo tempo è ancora una volta per il centravanti colombiano dei bergamaschi, perché con un impatto perfetto sulla palla di testa su traversone di Malinovskyi, Zapata costringe Handanovic a un intervento superbo per evitare il gol. Difficile altrimenti superare il terzetto difensivo interista formato da Bastoni, De Vrij e Skriniar, mentre l’Atalanta con grande sacrificio del reparto arretrato riesce a impedire alla squadra di casa di far male in profondità. Si vede la forza delle squadre, ma per tutta la prima frazione di gioco prevale l’equilibrio senza che il punteggio cambi. Entrambe le formazioni sono comunque abituate a far emergere di solito la fisicità e le loro qualità migliori nella ripresa. Da vedere se per Conte e Gasperini ci sarà qualcosa da cambiare tatticamente per il secondo tempo, anche se fino a questo momento sono gli ospiti ad aver provato con più continuità a fare la partita, mentre l’Inter gioca principalmente in contropiede.
Per il secondo tempo Gasperini vuole subito lanciare nella mischia un giocatore prezioso come Ilicic, che prende il posto di Malinovskyi, magari per dare qualche soluzione offensiva imprevedibile e alternativa, nel tentativo di mettere in difficoltà la difesa dei padroni di casa. Si vede subito l’impatto carismatico dello sloveno, anche se l’Inter riesce a cavarsela nonostante le percussioni del 72 atalantino. Paradossalmente è l’Atalanta a rischiare di più ogni volta che uno dei difensori bergamaschi perde il tempo sugli attaccanti di Conte. Per provare a cambiare qualcosa, anche il tecnico dei padroni di casa effettua una sostituzione, richiamando in panchina al 51′ Vidal per lasciare spazio al centrocampista danese Eriksen.
La partita si illumina al 54′ su calcio piazzato, su una circostanza che di solito sorride all’Inter. Azione confusionaria in realtà, con Bastoni che reclama un calcio di rigore, ma la palla finisce in area sui piedi di Skriniar, con lo slovacco che non ci pensa due volte, prima di concludere verso la porta di Sportiello. Il pallone a fil di palo alla destra del portiere atalantino, senza che questo possa intervenire, finisce in porta. Dopo il check del Var Mariani convalida la rete e l’Inter può così festeggiare un vantaggio preziosissimo in una partita molto equilibrata. Poco dopo sarà uno scivolone di Romero a favorire Lukaku, che potrà involarsi verso la porta, ma sarà lo stesso attaccante belga a perdere il tempo, sciupando un’ottima occasione per il raddoppio capitata subito dopo aver trovato l’1-0. Scorrono i minuti ma l’Atalanta, pur provando a reagire, non riesce a superare la difesa di casa. Per questo motivo, vedendo un Zapata stanchissimo, Gasperini decide allora di inserire Muriel, sperando che il subentrato faccia sempre la sua ottima figura, anche entrando a partita in corso. Conte risponderà con l’ingresso di Sanchez al posto di Lautaro Martinez, ma di fatto l’Inter sarà costretta principalmente a difendere nel finale, nel massimo sforzo in avanti della squadra ospite. L’Atalanta rischia il tutto per tutto, ma tutti gli interisti si sacrificano nella fase difensiva, compresi gli attaccanti e compresi giocatori generalmente offensivi come Eriksen. I padroni di casa sono stati costretti soprattutto a sacrificarsi dietro con la portata offensiva dei bergamaschi, ma sono riusciti a conquistare il match grazie anche agli interventi difensivi di Skriniar, oltre il gol fondamentale per la vittoria, e a quelli di Handanovic, ancora una volta per riuscire a mantenere la sua porta inviolata fino al triplice fischio. Sanchez in particolare prova a tenere la palla lontana dal suo portiere, ma lo sforzo dell’Atalanta è troppo costante e collettivo per non permettere agli ospiti di provarci fino alla fine. Di fatto, con le sostituzioni di Perisic e Hakimi, Conte decide di giocarsela completamente in difesa, difendendo il vantaggio minimo, ma che vale comunque i tre punti, soprattutto nel corso degli ultimi momenti di gioco e del recupero di quattro minuti. L’abnegazione degli interisti nella difesa del risultato viene però ripagata, perché l’Atalanta non riuscirà a superare il catenaccio dei padroni di casa neanche negli ultimi istanti. Con questa vittoria fondamentale, sentita quasi come la finale, l’Inter si riporta così a +6 sul Milan battendo un’avversaria temibile. Un match, si è capito nel corso della partita, molto più sentito dalla squadra di Conte che da quella di Gasperini.
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Reti: Skriniar 54′
Inter (3-5-2): Handanovic, Bastoni, De Vrij, Skriniar, Perisic (Darmian 85′), Vidal (Eriksen 52′), Brozovic (Gagliardini 77′), Barella, Hakimi (D’Ambrosio 85′), Lautaro Martinez (Sanchez 77′), Lukaku.
Allenatore: Antonio Conte
Atalanta (3-4-1-2): Sportiello, Djimsiti (Palomino 81′), Romero, Toloi, Gosens, Freuler (Pasalic 81′), De Roon, Maehle, Pessina (Miranchuk 73′), Malinovskyi (Ilicic 46′), Zapata.
Allenatore: Gian Piero Gasperini
Arbitro: Maurizio Mariani
Ammoniti: Romero
Espulsi: –
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