Il dark web è un luogo senza limiti, dove trovare di tutto. I criminali ci comprano le armi, alcuni le droghe, altri invece si perdono tra l’abissale contenutistica dello spazio più remoto del web. L’ultima frontiera è quella dei vaccini, ora in vendita sul dark web, tra truffe e centinaia di euro. I ricercatori di Kaspersky fanno luce sul nuovo business, rintracciando gli annunci pubblicitari dei vaccini (non certificati) in vendita sul dark web.
Per i vaccini in vendita sul dark web si parte dai 200 euro e si raggiungono i 1.200 dollari. Le maggiori vendita partono da Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti. I mediatori operano sulle piattaforme di messaggistica criptate (Wickr e Telegram) e i clienti pagano in bitcoin. Un business, nuova frontiera del cyber-crimine, che sembra prendere sempre più piede secondo i ricercatori, e che si poggia su un mercato estremamente illegale.
Gli utenti acquistano le dosi via e si contano tra le 100 e le 500 transazioni. Truffa o smistamento illegale delle dosi in “avanzo”? Secondo i ricercatori questo è un punto difficile da captare, molti annunci potrebbero essere solo pubblicità ingannevole, mentre altri invece sarebbero reali. Sono molte le strutture ospedaliere che hanno in avanzo dosi di vaccino, spesso per la difficoltà nella somministrazione, in termini logistici e nello smistamento. Ma su questo punto gli studiosi di Kaspersky non hanno dati sufficienti per sciogliere il nodo. Il dark web non si ferma di certo solo sui vaccini, che richiamano di per sé l’attenzione di molti utenti “abituali” della navigazione all’interno del dark web, infatti spesso la vendita riguarda anche i registri di vaccinazione.
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Per non cadere all’interno di questo cortocircuito il security expert di Kaspersky Dmitry Galov raccomanda di “diffidare da qualsiasi affare legato alla pandemia. Comprare un vaccino su una Darknet non è una buona idea”. Considerando anche il fatto che si sta commettendo un reato. Buona norma è “controllare attentamente la Url dei siti visitati e che riportano annunci pubblicitari sul Covid”. Non è affatto difficile imbattersi in truffe anche al di fuori del dark web, e a pagarne le conseguenze sono spesso gli utenti meno esperti, soggetti a facili inganni da parte di individui od organizzazioni in malafede.
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Le raccomandazioni sono comunque quelle di diffidare di strani domini, ad esempio .com.tk che possono essere operazioni di phising, tecnica spesso utilizzata da alcuni hacker per sottrare i dati personali agli utenti. Suggeriscono gli esperti di “non inserire mai informazioni personali sul sito sospetto” e di “Prestare attenzione alla grammatica e al layout dei siti visitati e delle e-mail ricevute”. Bisogna fare attenzione soprattutto alle pagine di accesso ricevute tramite e-mail. Spesso queste sono impaginate male e con strani indirizzi: meglio contattare la propria banca o chiedere a qualche utente che abbia maggiore dimestichezza con la navigazione digitale sul web. I passaggi sono pochi e chiari e spesso potrebbero salvarvi da brutte esperienze. Meglio prestare attenzione, soprattutto se la posta in gioco sono i nostri dati personali.
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