Secondo uno studio preliminare dell’Istat, nel 2020 la povertà assoluta in Italia è aumentata drasticamente invertendo il trend positivo registrato nei quattro anni precedenti.
La grave crisi economica generata dalla pandemia e dall’emergenza sanitaria ha portato in Italia al calo dei consumi delle famiglie e al drastico aumento della povertà assoluta, che arriva a toccare il valore più alto dal 2005, ossia da quando è disponibile la serie storica dell’indicatore sociale. A rivelarlo sono le stime preliminari sul 2020 diffuse dall’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, che pubblicherà poi a giugno lo studio definitivo. Per scaricare il report clicca qui.
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Povertà assoluta in aumento: il report preliminare dell’Istat
Secondo le stime preliminari relative allo scorso anno, i valori dell’incidenza di povertà assoluta sono in aumento sia considerando i nuclei familiari che in termini individuali. Tra le oltre 2 milioni di famiglie italiane, la povertà rispetto al 2019 è salita dal 6,4% al 7,7%, con +335mila in serie difficoltà economiche. Considerando invece i dati a livello individuale, i soggetti ritenuti poveri si attestano complessivamente a 5,6 milioni, con un aumento di un milione di persone dal 2019 al 2020. In termini percentuali, tra loro la povertà assoluta in Italia è passata dal 7,7% al 9,4%.
Se nel 2019 si erano registrati miglioramenti in tale ambito, la crisi derivante dalla pandemia ha spazzato via tutti i progressi a livello socio-economico. Dopo 4 anni consecutivi i valori di povertà assoluta si erano infatti ridotti in modo significativo. Adesso la drastica risalita dei numeri, che crescono anche nel Nord Italia riguardando 218mila famiglie, con un aumento percentuale dell’1,8%, per un totale di 720mila individui. Il Mezzogiorno resta tuttavia l’area in cui la povertà assoluta è più elevata: ad essere coinvolto è il 9,3% delle famiglie del Sud, rispetto al 5,5% di quelle residenti nel centro Italia.
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Nel report dell’Istat si legge che l’aumento dei valori si inquadrano nel contesto di un calo record della spesa per consumi delle famiglie, su cui si basa l’indicatore di povertà. Secondo le stime preliminari, nel 2020 la spesa media mensile è tornata ai livelli del 2000 (2.328 euro; -9,1% rispetto al 2019). Rimangono stabili solo le spese alimentari e quelle per l’abitazione, mentre diminuiscono drasticamente quelle per tutti gli altri beni e servizi (-19,2%)”. La diffusione della povertà assoluta riguarda specialmente le famiglie con un maggior numero di componenti.