Il drammatico caso di Melissa Dohme: accoltellata a morte, come sta adesso la donna, una nuova vita dopo la tragedia.
Melissa Dohme, dalla Florida, aveva 20 anni quando è stata accoltellata più di 30 volte e lasciata agonizzante dal suo ex fidanzato. Contro tutte le probabilità è sopravvissuta, anche se pensava che non avrebbe mai avuto un’altra relazione. Ma poi ha trovato l’amore in un luogo inaspettato.
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“Prima dell’attacco ero una studentessa universitaria che lavorava a tempo pieno presso la reception di un ospedale locale. Il mio sogno era diventare un’infermiera”, ha raccontato la donna vittima dell’assalto sconcertante, in un’intervista di qualche tempo fa alla BBC. Una storia, la sua, che mette davvero i brividi e che viene raccontata in I mille volti del crimine, la serie che va in onda su Nove.
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La seconda vita di Melissa Dohme: protagonista di un drammatico caso
L’episodio che tratta la vicenda della giovane donna, assalita dal suo fidanzato morboso, Robert Burton, si chiama “Pazzo d’amore” e purtroppo rappresenta una realtà sconcertante e troppo comune. “Era molto affascinante e divertente”, ricorda la giovane donna parlando del suo fidanzato dell’epoca, conosciuto al liceo. Una persona davvero affabile, che però da un giorno all’altro le ha drammaticamente sconvolto la vita.
Melissa Dohme ricostruisce la sua vicenda: “Ho notato però che il suo comportamento è cambiato quando ho iniziato a fare domanda per le università. È diventato molto geloso. Mi sminuiva e non avrebbe voluto che avessi avuto successo. Mentiva sulle cose e se lo affrontavo aveva un carattere esplosivo”. La giovane prova a lasciarlo, ma lui le dice che invece di abbandonarlo avrebbe dovuto aiutarlo, minacciando anche il suicidio.
Il primo grave episodio di violenza avvenne nell’ottobre del 2011, quando Burton massacra di botte la fidanzata, che però riesce a liberarsi di lui e a chiamare la polizia. Accusato di violenza domestica, il giovane viene però condannato a una pena irrisoria. “Pensavo di essermi finalmente liberato di lui”, dice Melissa. Si sbagliava.
L’aggressione subita da Melissa: ha sbagliato a fidarsi di lui
Il racconto di Melissa Dohme è tremendo: “Poi, il 24 gennaio 2012, mi ha chiamato alle 2 del mattino. Quella mattina era andato in tribunale e aveva detto che aveva bisogno di chiudere la nostra terribile relazione e voleva solo un abbraccio. Se lo avessi visto solo un’altra volta, avrebbe detto che mi avrebbe lasciato in pace per sempre”. La giovane ha preso lo spray al peperoncino e il telefono, pensando di difendersi dall’aggressione. Aveva sbagliato decisamente i suoi calcoli.
“Ha allungato le braccia per un abbraccio, ma aveva un coltello a serramanico in mano. L’ha aperto e ha iniziato a pugnalarmi ancora e ancora”, racconta ancora la giovane, che prova a difendersi, ma alle pugnalate si mescolano i calci e le botte. “Un ragazzo e una ragazza nelle vicinanze sono corsi perché mi hanno sentito urlare, e la ragazza ha chiamato il 911” – ha spiegato – “Dopo averli visti, Robert è andato a prendere un coltello più grande con una lama seghettata dal suo camion e mi ha attaccato con quello. Aveva tutte le intenzioni di uccidermi. Sapeva che sarebbe arrivata la polizia e voleva che finisse”.
La nuova vita di Melissa Dohme
“Le mie ferite erano gravi. Ho avuto un cranio e una mascella rotti. La mia testa e il mio naso erano fratturati. Aveva reciso il mio nervo facciale, quindi avevo la paralisi sul lato destro del mio viso”, spiega oggi la donna, salvata anche da 12 sacche di sangue e sopravvissuta per miracolo. La giovane è anche traumatizzata da quelle ferite: “Quando mi sono guardata allo specchio per la prima volta in seguito ho semplicemente singhiozzato. Avevo solo 20 anni. È stato devastante. Tuttavia, la mia fede era forte e sapevo che non ero ancora qui sulla Terra ad arrabbiarmi per il mio aspetto”.
“Ho pensato che sarei stato single per il resto della mia vita. Non avrei mai pensato che qualcuno volesse uscire con me”, dice Melissa Dohme e anche in questo caso si sbagliava. Un giorno incontra alcune delle persone che le hanno salvato la vita. Tra loro c’è un vigile del fuoco, Cameron, che si fa avanti e “ha invitato me e mia madre ad andare a cena dai vigili del fuoco la settimana successiva. Ne ero davvero entusiasta”. Da quel momento, tra i due nasce un amore e il pompiere è al fianco della giovane, quando lei deve affrontare in tribunale il processo contro il suo ex, che per i fatti compiuti è stato condannato all’ergastolo.