Fasma si presenta a questo Festival di Sanremo per la prima volta tra i Big, dopo l’ottimo riscontro ottenuto nel 2020 quando fu protagonista tra i Giovani. All’Ariston porterà la canzone “Parlami”, ma anche una nuova idea artistica che si esprime nel Manifesto per la tutela dell’arte in cui vengono elencati i principi per la tutela del rapporto tra artisti e terzi.
Chi è Fasma
Pubblica due album “Moriresti per vivere con me?” del 2018 e “Io sono Fasma” del 2020, oltre all’EP “Wfk.1”. Il rapper ha già calcato il palco dell’Ariston nel 2020, quando si è classificato al terzo posto con il brano “Per sentirmi vivo” nella categoria delle “Nuove proposte”. Ora il grande salto fra i big del Festival di Sanremo. A far conoscere Fasma su Spotify è proprio “Per sentirmi vivo”, suo brano record con 47 milioni e 300mila ascolti in streaming.
Si definisce in un’intervista all’AGI: “occasionalmente rapper senza credere troppo nei generi”.
“Io faccio me stesso, io penso che l’originalità sta nell’essere se stessi – dice – non mi sento neanche un rapper, per me i rapper sono altri. Ho iniziato a far musica perchè ero ignorante, ho imparato a far musica perchè dovevo comunicare e, fidati, quando scrivevo un pezzo non ragionavo se era rap o non era rap, ed io me la voglio continuare a godere in questa maniera».
Il tutto nasce da un ragionamento semplice ed efficace che lo guida nella giungla della discografia italiana: “La musica non ha genere, la musica è musica, la mia musica non ha schemi preimpostati da qualcun altro perchè sono cresciuto con quel genere, io sono cresciuto con la musica in generale, io quotidianamente ascolto musica classica ma non faccio musica classica. Per adesso”.
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La sua canzone come Manifesto per la tutela dell’arte
Sul palco dell’Ariston porterà la canzone “Parlami”, ma il rapper porta anche un nuovo messaggio artistico e lo fa con un Manifesto per la tutela dell’arte che lui stesso definisce “una carta in cui vengono elencati i principi per la tutela del rapporto tra artisti e terzi. Nel ‘Manifesto’ il rapporto tra ‘il terzo’, ‘l’artista’ e ‘l’arte’ vengono paragonati al rapporto tra ‘madre‘, ‘figlio‘ e ‘la vita‘”.
Il rapper parla orgoglioso della sua canzone in un’intervista per il Festival, “È una canzone d’amore onesta, scritta due anni fa, in cui si può leggere una richiesta d’affetto. E d’aiuto. Me l’ha ispirata un mio amico coi suoi racconti; alla fine mi sono immedesimato in lui, nelle sue passioni, e nella sua storia d’amore. Me ne parlava di continuo, così, giorno dopo giorno, ho iniziato ad appassionarmi al suo sviluppo. Ad un certo punto m’è venuto naturale trasformarla in canzone. Ho fatto finta che fosse mia. Non l’ho vissuta ma è come se lo avessi fatto”.
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