Lo storico componente dei Cugini di Campagna, Ivano Michetti è stato colpito da un ictus, scopriamo insieme i sintomi e la cura di questa malattia.
Ivano Michetti è il celebre chitarrista dei Cugini di Campagna, è il fatello gemello di Silvano Michetti, purtroppo ultimamente è stato colpito da un ictus ed è in stato di coma da 15 giorni. A comunicarlo è stata Barbara D’Urso durante la sua trasmissione Domenica Live, dopo aver subito l’ictus Ivano è stato subito operato al cuore, adesso le sue condizioni di salute sono in netto miglioramento.
Ivano Michetti, quali sono i sintomi dell’ictus e come si può curare
I sintomi dell’ictus sono vari, ed è importante riconoscerli proprio per prevenire e diagnosticare in tempo la malattia prima che faccia il suo corso.
Uno tra i primi sintomi è la mancanza di forza, oppure l’impossibilità a muovere il braccio, le gambe o alcune parti del corpo, come ad esempio la bocca storta, avere scarsa sensibilità o insensibilità totale. Anche la difficoltà a parlare alcune volte può manifestare uno dei sintomi più importanti dell’ictus, subito dopo potrebbe avvenire anche un stato di confusione che potrebbe portare il paziente a non comprendere a pieno quello che viene detto.
Il mal di testa perenne o la difficoltà nel tenere degli oggetti in mano sono solo alcuni dei campanelli d’allarme per quanto riguarda l’ictus.
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Le cure variano a seconda dell’ictus e dell’attacco che si ha subito, per quanto riguarda l’ictus ischemico si procede sempre tramite una trombo lisi sistemica, questo consiste nella riapertura dell’arteria dove il sangue si è accumulato, cercando di limitare le dimensioni dell’area dove il cervello ha riscontrato dei danni.
Tramite catetere endovascolare è possibile somministrare il farmaco che agirà subito sul trombo per riuscire ad occludere le vene intasate.
Mentre se subiamo un ictus emorragico, ci sono delle terapie specifiche, le quali sono mirate ad interventi per aneurismi o sanguinamenti di alcune malformazioni. In questo caso si utilizza una operazione chirurgica che ha come unico scopo quello di asportare o aspirare il sangue per riuscire a ridurre la compressione sul cervello.