Verona-Juventus: Tabellino e Highlights – A due sole reti di distanza da quelli di Pelé in carriera, Cristiano Ronaldo ha l’opportunità di raggiungere già stasera il campione brasiliano nella classifica dei marcatori di tutti i tempi. A Verona la Juventus contro l’Hellas è chiamata a vincere per continuare a credere nella rimonta in classifica a Inter e Milan. I bianconeri sono decimati a causa delle tante assenze, con impossibilità di fare turnover nonostante i tanti impegni, ma la squadra di casa non sta vivendo un momento altrettanto facile, con risultati molto più altalenanti rispetto al girone d’andata in questa stagione di Serie A. Nella panchina di Pirlo tanti giocatori dell’Under23, che sperano di trovare sempre più spazio anche in prima squadra. Ivan Juric vuole così provare a ingabbiare i campioni d’Italia con un gioco aggressivo e corale, che vede subito il palo colpito da Zaccagni dopo i primi cinque minuti di gioco dominati dai bianconeri. La partita sembra così viva sin da subito, a dispetto dell’1-1 della partita d’andata, quando fu Kulusevski al 77′ a pareggiare i conti dopo il gol del vantaggio di Favilli al 60′. Per gli ospiti la prima occasione nitida è il tiro di Chiesa, ma in questa circostanza è Silvestri che si fa trovare pronto scaldando subito i guantoni con una parata attenta. La prima ammonizione è invece per il gallese Ramsey, che colpisce con un intervento scorretto Zaccagni, uno dei giocatori più tecnici alla corte di Juric. Il Verona non subisce infatti solo le azioni bianconere, ma risponde prontamente, lanciando sia Lasagna, sia Barak in profondità, sperando di sorprendere De Ligt e compagni. La retroguardia bianconera è in emergenza, ma prova a essere attenta nel limitare le incursioni dei gialloblù, dopo tante disattenzioni avute nel reparto difensivo in questa stagione. L’ultima, grave da parte di un giocatore come Bentancur, quella che ha permesso in Champions League al Porto di passare in vantaggio nella partita d’andata degli ottavi di finale. La Juventus fa più possesso palla rispetti agli avversari nella prima mezz’ora, ma raramente riesce ad arrivare a una conclusione pulita verso la porta di Silvestri. Neanche Ronaldo, che comunque con diverse finte era riuscito a mettere a terra più di un difensore della formazione veneta. Va detto però che nelle fasi di uscita palla al piede i bianconeri hanno peccato di qualche errore in impostazione, anche per via dell’assenza di Arthur, che ha permesso a Lasagna e compagni di potersi riproporre dalle parti di Sczcesny in maniera pericolosa, neutralizzata poi dallo stesso portiere polacco.
Con l’ammonizione di De Ligt, la partita risulta evidentemente più in equilibrio di quanto ci si potesse aspettare alla vigilia, con il risultato fermo sullo 0-0 fino almeno al 34′. Sembra una gara simile a quella dell’andata, bloccata allo stesso modo, senza che nessuna delle due squadre riesca a prevalere, con grande demerito dei bianconeri comunque, che per i valori espressi sulla carta possono fare molto meglio, rispetto a quanto si è visto nella prima frazione di gioco. Sono diversi gli errori della Juventus in fase di impostazione, ma i gialloblù non riescono mai ad approfittarne come dovrebbero. Ronaldo ha nel finale di tempo un’opportunità sotto forma di calcio di punizione, ma l’occasione non si concretizza, portando entrambe le squadre a rientrare negli spogliatoi sul risultato di 0-0, dopo un tempo molto spezzettato per via dei tanti falli di gioco fischiati.
Per la seconda frazione i gioco Pirlo non effettua cambi, mentre Juric decide di inserire Veloso al posto di Ilic, poco presente nel gioco della formazione veneta durante il primo tempo. Al 48′ è però un errore grave del Verona in fase di impostazione nella propria metà campo, con tutta la rabbia dell’allenatore gialloblù, a favorire l’azione in contropiede della Juventus, che grazie Chiesa raccoglie gran parte dei difensori in ritardo dei padroni di casa, lasciando Ronaldo da solo in area. Il portoghese, servito molto altruisticamente dal compagno, non può sbagliare, a dispetto del tentativo di Silvestri di recuperare la posizione. I bianconeri passano così in vantaggio con il suo uomo più rappresentativo, sbloccando una partita che rischiava di complicarsi. In tutta risposta Juric sostituisce uno spento Dimarco per favorire l’ingresso di Lazovic, che poco dopo essere entrato ha l’opportunità di tirare verso la porta di Szczesny, ma il tiro del serbo finisce largo sul fondo. L’Hellas in questa partita non riesce a portare avanti il suo solito gioco ragionato e lucido, ma con diverse disattenzioni sta compromettendo la propria prestazione e, di conseguenza, anche il risultato. Per contro la partita rimane spezzettata e non bellissima, accentuata dalla non volontà della Juventus di accelerare in questa fase della partita, dopo aver trovato il tanto cercato vantaggio. I gialloblù provano però a conquistare almeno il controllo del gioco trovando con Veloso più soluzioni in avanti grazie ai suggerimenti intelligenti del centrocampista portoghese. Al 68′ entrambi gli allenatori, sia Pirlo sia Juric, decidono di effettuare un’altra sostituzione. Sturaro, ex bianconero tra l’altro, viene richiamato in panchina per lasciare il campo a Vieira. Ramsey, già ammonito, esce per favorire l’inserimento del centrocampista texano McKennie.
Quando la partita sembrava avviarsi verso un finale privo di emozioni, grazie all’assist di Lazovic è ancora una volta Barak, sempre più decisivo, a impattare bene verso la porta di Szczesny, con il portiere juventino che è costretto a guardare impotente la conclusione del trequartista gialloblù. Un lampo che vale il pareggio, con tutta la panchina del Verona riversata in campo per festeggiare il giocatore ceco. Juventus completamente sorpresa dal pareggio degli avversari, proprio nel momento in cui l’Hellas sembra crederci e prova con tutte le energie addirittura a vincere la partita. Con grande fatica i bianconeri sono ora costretti a difendere con maggiore lucidità e concentrazione, rispetto a quanto ne hanno mostrata finora. Dato il momento positivo, Juric decide allora di inserire Dawidowicz e Favilli, quasi per tentare un assalto finale ai campioni d’Italia. Una partita molto strana, che vede quasi una Juventus che non ha fiducia nei propri mezzi, insicura nella fase difensiva caratterizzata dalle molte distrazioni. All’86’ è il portiere polacco a essere ancora una volta decisivo, perché riesce con la punta delle dita a deviare sul palo un conclusione molto forte che poteva valere il vantaggio dei padroni di casa. Quasi un assalto dei gialloblù nel finale, ribaltando qualsiasi pronostico della vigilia. La difesa bianconera riesce a tenere negli ultimi minuti solo grazie alla grande prestazione dell’estremo difensore polacco, perché la squadra di Pirlo non sembra essere più in gradi di ripartire e di allontanare il pallone dalla propria metà campo, messa letteralmente alle corda dagli avversari. Nel finale la Juventus con Ronaldo ha ancora un’occasione per il vantaggio grazie a un calcio di punizione dal limite, ma il portoghese anche stavolta non riesce a superare la barriera dell’Hellas. In Italia il campione non ha ancora trovato la stessa fortuna nei calci piazzati che aveva quando giocava con il Manchester United o il Real Madrid, ma questa volta il tiro poteva valere un preziosissimo gol per i tre punti. Nulla da fare invece. Il risultato finale è il medesimo dell’andata, ma l’1-1 rispecchia perfettamente quanto si è visto in campo, con il Verona che ha meritato il pareggio e la Juventus che avrebbe demeritato la vittoria.
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Reti: Ronaldo 48′, Barak 77′
Verona (4-2-3-1): Silvestri, Lovato, Gunter, Dimarco (Lazovic 52′), Magnani, Ilic (Veloso 46′), Sturaro, Faraoni (Dawidowicz 84′), Zaccagni (Bessa 84′), Barak, Lasagna.
Allenatore: Ivan Juric
Juventus (3-5-2): Szczesny, Alex Sandro, De Ligt, Demiral, Bernardeschi, Ramsey, Rabiot, Bentancur, Chiesa (Di Pardo 86′), Kulusevski, Ronaldo.
Allenatore: Andrea Pirlo
Arbitro: Fabio Maresca
Ammoniti: Ramsey, De Ligt, Barak, Dawidowicz
Espulsi: –
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