L’ex allenatore di ginnastica che vinse l’oro alle Olimpiadi di Londra, John Geddert, è morto suicida dopo essere stato incriminato per abusi sulle sue atlete minorenni.
John Geddert, l’ex coach della squadra olimpica di ginnastica degli Usa che vinse la medaglia d’oro a Londra nel 2012, si è suicidato qualche ora dopo essere stato incriminato dalla procura per abusi sessuali, lavoro forzato ed estorsione. Il corpo senza vita dell’ex allenatore statunitense, che aveva 63 anni, è stato trovato all’interno della sua automobile, in un parcheggio di un’autostrada del Michigan. Geddert si sarebbe dovuto presentare alla polizia nel corso della serata.
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Le accuse a John Geddert, l’ex coach di ginnastica morto suicida
I capi di imputazione a carico di John Geddert erano in tutto 24. L’inchiesta fu aperta nel febbraio 2018 con il caso di un’atleta minorenne della nazionale americana di ginnastica costretta ad anni di abusi. La drammatica faccenda era legata allo scandalo del medico sportivo Larry Nassar, denunciato dalle atlete per ripetute molestie sessuali: il suo processo aveva visto la testimonianza di 150 ginnaste, tra cui anche le note “Fierce Five”, che conquistarono la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra del 2012.
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Nel corso dell’inchiesta sul medico, è emerso che John Geddert era a conoscenza degli abusi e che non solo non aveva fatto nulla per proteggere le giovani ginnaste, ma aveva contribuito lui stesso a molestarle. Diverse atlete lo avevano infatti accusato di essere complice di Nassar. Oltre agli abusi sessuali, Geddert era stato anche accusato di aver sottoposto le sue ginnaste a regimi di allenamento eccessivamente rigidi, obbligandole a denutrirsi per farle restare sempre in forma. Le atlete vittime dell’ex coach olimpico di ginnastica avevano tra i 13 e i 16 anni.