Il gol di Montoro condanna gli uomini di Gattuso. Non bastano le reti di Zielisnki e Fabian Ruiz
Napoli-Granada: Tabellino e Highlights
Napoli-Granada 2-1, Cronaca, Tabellino ed Highlights
Napoli-Granada: Tabellino e Highlights – Al Diego Armando Maradona il Napoli è costretto a rimontare la sconfitta dell’andata, se vuole far proseguire la sua avventura in Europa. Il Granada ha vinto meritatamente in casa per 2-0 il primo dei due confronti, costringendo i partenopei a una partita che possa portare un vantaggio di almeno tre gol di scarto per passare il turno e accedere agli ottavi di finale di Europa League. Già in settimana si sono rincorse le voci di un possibile esonero di Gennaro Gattuso, soprattutto per la possibilità di un ritorno sulla panchina dei partenopei di Rafael Benitez, che già ha allenato questa squadra in passato. La posizione di Ringhio è di fatto appesa a un filo e molto dipenderà anche dalla necessità di rimontare ed evitare l’eliminazione dalla competizione continentale. Senza punte di ruolo, Gattuso ancora falcidiato dagli infortuni, è costretto a schierare Politano falso nove, con Insigne seconda punta al suo fianco e Zielinski come trequartista. Come novità tattica la difesa a tre, con Koulibaly rientrato titolare, Maksimovic e Rrahmani. L’approccio alla gara dei padroni di casa è molto buono.
Subito il vantaggio
Il Napoli attacca subito come deve, per poter provare a recuperare e pareggiare il conto dei gol, tanto che Zielisnki dopo solo tre minuti trova il gol del vantaggio, che mette subito in difficioltà e soggezione psicologica la squadra spagnola. Un ottimo momento del quale gli uomini di Gattuso devono approfittare, nel tentativo di raddoppiare subito e sfruttare quindi il passaggio a vuoto degli avversari, ma stranamente il Napoli sembra quasi accontentarsi, con gli avversari che minuto dopo minuti riescono a rialzare il baricentro e a spingere come erano soliti fare nella partita d’andata. La manovra azzurra rallenta mentre gli andalusi riescono a macinare più gioco, trovando triangolazioni e giocate di squadra.
Pareggio di testa
I partenopei paradossalmente si accomodano nella propria metà campo, lasciando Politano isolato in avanti e Insigne marginale a sinistra, mentre Elmas, in questa partita spostato da Gattuso come esterno, non sempre riesce a fare il movimento giusto a scalare ed evitare quindi di farsi rubare il tempo dalle ali avversarie. In una circostanza di questo tipo al 25′ il Granada riesce a pareggiare con Montoro, favorito dal cross preciso di Foulquier e dalla disattenzione difensiva di Maksimovic, che si perde completamente il centrocampista degli andalusi. La deviazione di testa alle spalle di Meret, senza che il portiere del Napoli possa intervenire, è una distrazione grave da parte delle retroguardia di Gattuso, perché nel parziale il gol è pesantissimo. Ora il Napoli è costretto a segnare altri tre gol, impresa al limite dell’impossibile. La differenza può farla solo un cambio repentino di atteggiamento, con i campani che in avanti devono fare molto di più, se vogliono riuscire a riaprire il discorso qualificazione. La seconda parte del primo tempo è esteticamente molto brutta, perché in questa fase la partita è spezzettata e discontinua per i tanti falli e le ripetute scintille tra i giocatori delle due squadre. L’arbitro Siebert, dopo aver diretto gran parte della prima frazione della gara lasciando giocare, è quindi costretto ad estrarre qualche cartellino per evitare di perdere il controllo delle partita. In sequenza tra il 37′ e il 41′ tre cartellini gialli per parte, per un totale di sei. Per il Napoli Politano, Maksimovic e Insigne, per gli spagnoli Kenedy, Montoro e Duarte. Gli azzurri non riescono così a trovare ritmo per poter riportarsi dalle parti di Rui Silvia, mentre il primo tempo scorre tra calci di punizione e richiami dell’arbitro. Si va così sugli spogliatoi sull’1-1, ma Gattuso deve riuscire a trovare presto un sistema per mettere gli avversari molto più in difficoltà, nonostante le assenze, ma rischiando magari giocatori come Mertens, con il belga che, nonostante non sia al meglio, è pronto a rientrare dopo una lunga assenza. Il tecnico dei partenopei si gioca probabilmente l’ultimo grammo di pazienza di Aurelio De Laurentiis, per quanto la sorte non lo abbia assistito per gran parte della stagione. Meditando se tornare anche alla difesa a quattro, l’allenatore calabrese medita così come poter rimettere la squadra sul binario giusto per la ripresa, almeno facendo un tentativo per riaprire una partita forse già chiusa. Uno spiraglio potrebbe aprirsi solo per un doppio infortunio muscolare al flessore della coscia accusato curiosamente sia da Gonalons che da Neva. Entrambi sostituiti già nei primi 45 minuti di gioco, Martinez è quindi costretto a far scendere subito in campo Diaz e Perez, esaurendo due dei tre slot a disposizione.
La ripresa
Il primo cambio dei padroni di casa arriva invece al termine dell’intervallo, con Gattuso che per il secondo tempo vuole cambiare assetto della squadra facendo entrare Ghoulam al posto di Maksimovic, magari rischiando qualcosa di più in avanti e dando maggiore spinta sin dal reparto difensivo. In questi casi il Napoli sente però, oltre la mancanza di un centravanti che possa essere punto di riferimento della squadra, anche del pubblico, importantissimo quando si tratta di dare una scossa psicologica alla squadra di casa. Al 51′ Elmas ha una buonissima occasione, ma è Rui Silva a intervenire prontamente negando il gol all’azzurro. I partenopei stanno provando a fare maggiormente il gioco, anche se arrivare dalle parti del portiere degli andalusi sembra sempre molto difficile, con l’area di rigore spesso vuota e i portatori di palla di Gattuso costretti ad aspettare che salga tutta la squadra, spesso con la difesa avversaria già schierata. Il Granada sembra però alla stesso tempo falcidiato dagli infortuni, perché al 54′ si fa male anche German Sanchez, costretto a uscire e ammonito per la lentezza con la quale è uscito dal campo. Al suo posto Martinez inserisce Herrera. Insigne per sorprendere la retroguardia andalusa prova anche la soluzione di prima, ma viene sempre murato dalle maglie biancorosse degli avversari. La partita è di fatto bloccata, ma questo risultato favorisce ampiamente il Granada in ottica qualificazione, che tenta di guadagnare secondo in ogni circostanza possibile. In fase di non possesso i giocatori di Martinez sono bravi anche nell’abbassarsi tutti insieme, chiudendo gran parte delle soluzioni offensive degli uomini di Gattuso, che non ne hanno molte, a dire il vero.
Gol di Fabian Ruiz
La squadra di casa vede la luce al 59′, quando Insigne, da limite dell’area di rigore, riesce a vedere con la coda dell’occhio, l’inserimento a destra di Fabian Ruiz, che stava entrando in area con i tempi giusti. Ben servito e trovandosi da solo davanti a Rui Silva, lo spagnolo non basta, segnando ai suoi connazionali il gol che vale il 2-1. Non abbastanza per qualificarsi, con la necessità di segnare altre due reti, ma con il piglio giusto per provare a riaprire i giochi, ora che il Granada è decimato dagli infortuni. Gattuso capisce che è il momento buono per inserire Mertens, con l’attaccante belga che entra al posto di Elmas. Subito l’attaccante ha un’ccasione, con un pallonetto molto insidioso a portiere avversario battuto, ma la palla termina sul fondo, anche se l’attaccante era partito comunque in posizione di fuorigioco. Da questo momento il Napoli comincerà a trovarsi sempre meglio in avanti, con la possibilità di premere con maggiore frequenza e schiacciare in difesa gli avversari. A 25 minuti dalla fine della partita si presenta così il momento migliore per provare a incrementare il vantaggio, fondamentale per provare a rimontare il conteggio dei gol, che al momento vede gli andalusi avanti per 3-2 e con una rete segnata fuori casa, proprio quella di Montoro nel primo tempo. Un’altra conclusione di testa fa venire i brividi a Rui Silva, ma il colpo di testa fa terminare il pallone sul fondo. L’assetto offensivo partenopeo è di tutt’altro valore con il belga in campo, anche se i minuti passano e la partita diventa sempre più difficile da recuperare. I ragazzi di Gattuso sanno crearsi molto meglio diverse occasioni nel finale, ma tenendo duro e difendendosi con le unghie e con i denti il Granada riesce a tenere e a garantirsi la qualificazione agli ottavi di finale. Inutili le imbeccate di Insigne, con le quali il capitano dei partenopei è riuscito a mandare almeno un paio di volte i compagni da soli di fronte al portiere avversario. Nel finale i meriti sono anche di Rui Silva, decisivo con più di una parata su conclusioni ravvicinate. Un grande rammarico per gli azzurri e per lo stesso Gattuso, ma tra la partita sbagliata all’andata e la concessione del gol del ritorno, il Napoli deve fare anche un mea culpa, perché oggettivamente passare il turno era alla portata dei partenopei, per quanto l’ingresso di Mertens abbia lasciato intendere quanto le assenze per infortunio in questa squadra siano state decisive per il periodo di calo dei padroni di casa, che da questo momento dovranno concentrarsi solo sul campionato.
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Napoli-Granada: Tabellino e Highlights
Reti: Zielinski 3′, Montoro 25′, Fabian Ruiz 59′
Napoli (3-4-1-2): Meret, Rrahmani, Koulibaly, Maksimovic (Ghoulam 46′), Elmas (Mertens 60′), Bakayoko, Fabian Ruiz, Di Lorenzo, Zielinski, Insigne, Politano.
Allenatore: Gennaro Gattuso
Granada (4-2-3-1): Rui Silva, Neva (Perez 46′), Duarte, Sanchez (Herrera 55′), Foulquier, Eteki, Montoro (Vallejo 83′), Kenedy, Gonalons (Diaz 46′), Machis, Molina (Soldado 83′).
Allenatore: Diego Martinez
Arbitro: Daniel Siebert
Ammoniti: Kenedy, Politano, Montoro, Duarte, Maksimovic, Insigne, Sanchez, Herrera, Bakayoko, Koulibaly, Foulquier
Espulsi: –
Highlights QUI
https://www.youtube.com/watch?v=f7eqAOXkh8c