E’ stato condannato per aggressione sessuale, Simon Bowes-Lyon, cugino della regina Elisabetta II. Il conte dovrà scontare 10 mesi di prigione per aver tentato di molestare una donna nel febbraio scorso
Il cugino della Regina Elisabetta II, Simon Bowes-Lyon, è stato condannato per molestie sessuali. Nel dettaglio, il 34enne, è stato condannato a 10 mesi di carcere. Il fatto attribuito al membro della famiglia reale farebbe riferimento a un anno fa, quando Simon Bowes-Lyon si sarebbe introdotto ubriaco nella stanza di un’ospite del castello di Glamis. Nello specifico, l’uomo, avrebbe palpato le parti intime della donna e successivamente usato la forza con il tentativo di spogliarla. La donna dopo qualche minuto è riuscita a divincolarsi, evitando così qualcosa di peggiore.
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Il cugino della Regina Elisabetta si è dichiarato colpevole durante il processo
Nel corso del processo a suo carico, Simon Bows-Lyon, si è dichiarato colpevole della accuse contro di lui affermando anche che in quell’occasione aveva avuto modo di scusarsi con la donna dopo essersi conto di cosa avesse fatto. In questo modo ha avuto diritto ad uno sconto della pena.
Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche a Simon Bowes-Lyon. Nonostante questo, il magistrato ha affermato, al termine del processo, che qualsiasi pena non di carattere detentiva sarebbe stata troppo esigua in relazione al gesto commesso. Per questa ragione ha inflitto al cugino della sovrana inglese 10 mesi di carcere. Sempre secondo il giudice nemmeno gli arresti domiciliari sarebbero stati sufficienti. Quindi, nonostante l’appartenenza alla famiglia reale, Simon Bows-Lyon non è stato “salvato”.
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Simon Bows-Lyon, quanti problemi con la giustizia!
Il diciannovesimo conte di Strathmore e Kinghorne, Simon Bows-Lyon, non è nuovo a problemi con la giustizia. Il suo nome, nel corso degli anni, è sempre stato riportato nelle pagine di cronaca. Nello specifico è stato protagonista di numerosi episodi controversi come: guida spericolata in sella ad una motocicletta e guai in relazione alla violazione delle norme anti-covid in relazione ai viaggi e agli spostamenti.