Scatta la zona arancione “rafforzata” per la provincia di Brescia. Le scuole verranno chiuse e verrà rivisto anche il piano vaccinale dando precedenza alle aree maggiormente colpite dal virus
In provincia di Brescia il numero dei contagi torna ad essere preoccupante tanto che per l’area è scattata la “zona arancione rafforzata”. Ad annunciare il provvedimento l’assessora al Welfare Letizia Moratti. Il provvedimento riguarda anche 7 comuni del bergamasco e il comune di Soncino, in provincia di Cremona. L’intervento è stato richiesto dall’Ordine dei medici data la preoccupante situazione all’interno degli ospedali.
Letizia Moratti ha spiegato: “Oggi il presidente Fontana firmerà un’ordinanza per l’istituzione in tutta la Provincia di Brescia e nei comuni di Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Caleppio, Credaro e Gandosso in provincia di Bergamo e Soncino, in provincia di Cremona, una zona arancione rafforzata, che preveda oltre alle normali misure della zona arancione, anche la chiusura delle scuole d’infanzia, elementari e medie, il divieto di recarsi nelle seconde case, l’utilizzo dello smart working dove possibile e la chiusura della attività in presenza”.
Le aree interessate dal provvedimento verranno anche privilegiate nel piano di distribuzione dei vaccini: “Verranno concentrati, nei limiti del possibile e dellelinee guida del ministero, le attività di vaccinazione – ha spiegato la Moratti- in particolare partendo dai comuni al confine tra la provincia di Brescia e di Bergamo con presenza importante di focolaio di contagio legato alle varianti e situazione di tensione legata alla saturazione delle terapie intensive locali”.
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Stando ai dati di ieri, lunedì 22 agosto, quella di Brescia è la seconda provincia più colpita d’Italia. Nella giornata di ieri registrati 707 nuovi in 24 ore, 3.857 nell’ultima settimana con una media di 552 casi al giorno, in crescita del 2,4% sui sette giorni e del 9,8% sui sette giorni precedenti. I posti letto all’interno degli ospedali della provincia sono esauriti, molti pazienti sono stati infatti trasferiti presso strutture ospedaliere di altre province della Lombardia. Oltre a questi dati piuttosto allarmanti si aggiunge la preoccupazione che la percentuale di casi di varianti del virus è arrivata al 39%.
Guido Bertolaso, consulente della Regione per il piano vaccini, ha spiegato che nella provincia di Brescia si registra un’incidenza doppia rispetto alle altre province del numero di casi in un determinato territorio in un determinato periodo”. Secondo l’ex capo della Protezione Civile “è evidente che il fatto che ci troviamo di fronte praticamente alla terza ondata della pandemia: è questo il punto che va aggredito”.
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