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Lazio-Bayern 1-4, biancocelesti travolti: Tabellino e Highlights

Published by
Lorenzo Nicolao

Errore di Musacchio al 9′, poi i bavaresi salgono in cattedra. Di Correa il gol bandiera

Lazio-Bayern: Tabellino e Highlights

Lazio-Bayern 1-4, Cronaca, Tabellino ed Highlights

Lazio-Bayern: Tabellino e Highlights – Subito un’avversaria di quelle fortissime, che rende ancora più importante il cammino in Champions League compiuto dalla Lazio fino a questo momento. Gli ottavi di Champions League contro il Bayern Monaco sono sulla carta una sfida proibitiva, nella quale la formazione allenata da Simone Inzaghi dovrà essere perfetta per 180 minuti, se vorrà riuscire a ritagliarsi qualche chance per il passaggio del turno. La formazione di Flick è orfana di Mueller e Gnabry, magari affaticata dai viaggi internazionali del Mondiale per Club. Immobile  e compagni devono quindi provare a spingere sin da subito allo Stadio Olimpico per provare a tenere i bavaresi nella propria metà campo. I padroni di casa scendono in campo con la formazione migliore, ma non potranno abbassare la guardia contro giocatori veloci come Davies sulla fascia, imprevedibili come Coman sulla trequarti e soprattutto letali come Lewandowski in attacco. Il 3-5-2 di Inzaghi dovrà così dare dimostrazione di essere solido in difesa e di saper ripartire velocemente, pressando poi con grande sacrificio quando il possesso palla sarà tedesco.

Subito Lewandowski

I ritmi della partita sono alti sin dai primi minuti, con le mezzali di casa Milinkovic-Savic e Luis Alberto che hanno la possibilità di andare al tiro, pur senza impensierire un portiere esperto come Neuer, che neutralizza facilmente le conclusioni dei centrocampisti biancocelesti. La prima occasione dei bavaresi nasce e si concretizza però già al 9′, ma per colpa di una grave svista difensiva dei padroni di casa. Musacchio ripiega indietro e Acerbi gli consiglia di passare la palla a Reina. Basta un attimo a Lewandowski per intercettare la traiettoria e saltare il portiere spagnolo, di fatto due tocchi che permettono al polacco di portare in vantaggio la propria squadra. Un errore di comunicazione per la retroguardia laziale che costa cara, perché distrazioni di questo tipo non vengono graziate da una formazione esperta e cinica come il Bayern. La Lazio riesce però a reagire bene, sebbene l’arbitro Grinfeld giudichi regolare un’azione molto dubbia in area che non viene rivista al Var e che poteva essere benissimo considerata calcio di rigore. Nulla di fatto neanche per la moviola in campo, con i tedeschi che hanno modo di difendere il vantaggio e di ripartire velocemente dopo aver recuperato palla.

Sviste difensive

I biancocelesti riescono a spingere a destra, soprattutto con un esterno veloce come Lazzari, che riesce a bruciare sul tempo anche un terzino rapido come Davies. Sfortunatamente non si riescono a concretizzare occasioni da rete che mettano veramente in pericolo Neuer, mentre in contropiede i tedeschi riescono sempre a far male. Da una di queste circostanze è addirittura il giovane trequartista Musiala a battere Reina da buonissima posizione al 24′, ma di fatto dimenticato dai difensori biancocelesti, che chiudono con grande ritardo la traiettoria del tiro, quando ormai la palla si era insaccata alle spalle del portiere di casa. Sempre in un’azione dalle dinamiche simili, con un assist che è merito di Coman, al 42′ è invece Sané a iscriversi al registro dei marcatori, rendendo il passivo per la Lazio ancora più pesante. In questa occasione i biancocelesti sono apparsi più rassegnati, ma questo non significa che la squadra di Inzaghi abbia rinunciato a proporsi in avanti. Il paradosso del primo tempo è forse proprio questo: il Bayern non è irresistibile dietro, ma in avanti riesce facilmente a trasformare in gol qualsiasi opportunità. Va detto inoltre che, per quanto Immobile e compagni non siano stati fortunati sotto porta, al Bayern è stato permesso di andare in gol, con errori più o meno gravi. Dopo il retropassaggio sbagliato di Musacchio, poi sostituito già al 31′ per fare spazio a Lulic, per il secondo e il terzo gol la linea difensiva non è stata molto disciplinata, con Marusic che ha tenuto in gioco i tedeschi al momento del tapin vincente. Lo 0-3 non sarebbe di per sé un risultato sorprendente, dati i valori in campo, ma la Lazio ha i suoi demeriti, scavandosi praticamente la fossa da sola. Soprattutto perché i gol subiti all’Olimpico sono ancora più pesanti, perfino nella condizione utopica di un ideale pareggio del conto dei gol. Si va così negli spogliatoi alla fine di un primo tempo di fatto a senso unico, con i padroni di casa che hanno molta rassegnazione e poche idee dopo aver sperimentato la concretezza realizzativa dei bavaresi.

La ripresa

Tra primo e secondo tempo non ci sono sostituzioni. Sia Inzaghi che Flick decidono di proseguire con gli stessi giocatori di inizio gara, ad eccezione di Lulic entrato già alla mezz’ora tra i biancocelesti. A giudicare dal risultato, la partita sembrerebbe già chiusa, con il rischio di vedere poche azioni e gol nella ripresa, invece in meno di cinque minuti dall’inizio della seconda frazione di gioco il risultato cambia ancora, e per ben due volte. Prima dall’ennesima percussione di Sane, perché Acerbi riesce a respingere solo nella propria porta il cross tagliato che avrebbe permesso agli attaccanti del Bayern di andare nuovamente in gol. La sostanza comunque non cambia perché i tedeschi al 47′ fanno poker lo stesso. Poi una reazione d’orgoglio di Correa che, sgusciando via tra le maglie biancorosse dei bavaresi, riesce ad arrivare al tiro e a battere Neuer, incapace stavolta di opporsi alla conclusione dell’attaccante biancoceleste. Un rete comunque significativa, anche se lo svantaggio resta abissale. In avanti Immobile riesce difficilmente a farsi trovare libero, perché Alaba e Boateng riescono ad alternarsi bene nell’andarlo a marcare, sia intervenendo in anticipo, sia seguendo ogni singolo movimento del centravanti di casa. In particolare tutta la squadra di Flick riesce abilmente ad accorciare su qualsiasi avversario in possesso del pallone, con la tenacia e la volontà di recuperarlo subito, a volte anche non appena lo si perde. Un dinamismo che di certo ha messo in difficoltà i biancocelesti, ma che non ha impedito agli uomini di Inzaghi di arrivare più volte al tiro. L’esperienza degli avversari si vede nella capacità di raccogliere quanto seminato, oltre all’innegabile differenza del livello tecnico delle due squadre. Nella partita di ritorno dell’Allianz Arena per la Lazio una sfida ancora più impossibile, con almeno quattro gol da segnare a una corazzata come la formazione tedesca campione d’Europa e del mondo. Sono poche la soluzioni alternative per Inzaghi in questi casi, mentre per l’ultima mezz’ora la partita di andata si è conclusa senza particolari azioni degne di nota, con il Bayern in gestione del vantaggio, quando il match aveva già detto tutto nei primi cinquanta minuti di gioco. L’unico rammarico di una serata storta, ma dal risultato comunque prevedibile, il fatto che siano stati decisivi i demeriti dei biancocelesti tanto quanto lo siano stati i meriti dei bavaresi di Flick.

 

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Lazio-Bayern: Tabellino e Highlights

Reti: Lewandowski 9′, Musiala 24′, Sane 42′, Acerbi 47′ (A), Correa 49′

Lazio (3-5-2): Reina, Musacchio (Lulic 31′), Acerbi, Patric (Hoedt 53′), Lazari, Luis Alberto (Akpa Akpro 81′), Leiva (Escalante 53′), Milinkovic-Savic (Castaldi 81′), Marusic, Correa, Immobile.
Allenatore: Simone Inzaghi

Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer, Davies, Alaba, Boateng, Sule, Goretzka (Javi Martinez 63′), Kimmich, Coman (Hernandez 75′), Musiala (Choupo-Moting 90′), Sane (Sarr 90′), Lewandowski.
Allenatore: Hans-Dieter Flick

Arbitro: Orel Grinfeld

Ammoniti: Luis Alberto, Leiva, Correa, Marusic, Kimmich, Coman

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