Ancona, incendio al porto fiamme alte tra i capannoni distrutti
L’incendio si è propagato nella tarda serata di Lunedì ad Ancona, sul posto sono subito giunti i vigili del fuoco con le forze dell’ordine per gestire i soccorsi e limitare i danni.
Ci troviamo a Marina Dorica, il porto turistico è stato vittima di un incendio, dove alcuni capannoni hanno preso fuoco partendo dai bagni per poi finire agli spogliatoi. Sul posto i Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine hanno cercato di limitare i danni del rogo.
Questo è il secondo incendio a distanza di mesi, dopo quello che ha devastato l’area del Tubimar. Attualmente secondo le autorità non ci sono feriti sul posto.
Ancona, l’incendio al’ex-Tubimar cosa è accaduto
Stesso modus operandi per l’ex-Tubimar, il fuoco e il fumo sono romai passati, quando 3 capannoni nella notte del 15 Settembre 2020 hanno preso fuoco.
Cosa sia stato a provocare quell’incendio ancora non si sa, tutto è in fase di ricostruzione, oggi gli investigatori non hanno trovato alcune tracce d’innesco, perciò non ci sono evidenze per affermare che ci sia stata una causa specifica scatenante.
I magistrati stanno indagando sull’origine dell’incendio, cercando di valutare se questo sia stato doloso o un mero incidente. Mariano Tusa, il comandante dei Vigili del Fuoco, cerca di smistare tutta l’attenzione sulla magistratura, dichiarando che stanno valutando la situazione nel complesso.
I locali che hanno preso fuoco sono sotto sequestro, alcuni ipotizzano che si tratti di corto circuito, mentre altri ipotizzano che sia stata una causa dolosa. Dopo 3 settimane non erano ancora riusciti a quantificare i danni materiali, e soprattutto a conoscere la stima di un ipotetico risarcimento per le assicurazioni.
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Alcuni stanno cogliendo la palla al balzo per riuscire a creare le premesse per un porto più logistico ed evoluto, il quale possa essere pronto ad avvenimenti improvvisi come questo. Le autorità portuali stanno valutando la situazione, cercando di interloquire quanti più Ministeri e possibili indiziati, cercheranno di mettere in campo tutte le armi a disposizione per capire le cause dell’incendio e cercare di fare una stima adeguata per il risarcimento.
I capannoni non danneggiati dall’incendio, sono stati occupati per agevolare tutti gli imprenditori che hanno ricevuto danni dal rogo. In questo modo circa 7500 metri quadrati di capannoni sono stati donati ai concessionari per dare la possibilità di recuperare i danni subiti.
La collaborazione tra i concorrenti nel porto è stata immediata, le tempistiche per quanto riguarda una visura o un’ipotetica stima sembrano essere molto lunghe. Attualmente l’area e ancora sequestrata e non è possibile entrare, se qualcuno entrasse nei luoghi incendiati, potrebbe compromettere la valutazione degli assicurazioni per quanto riguarda il risarcimento danni.