La vita privata della giornalista Ilaria D’Amico, il dramma che ha sconvolto la sua vita e la sua carriera: la malattia della sorella Catia.
Per molti anni è stato uno dei volti simbolo di Sky Sport, anche se i suoi esordi sono a “La giostra del gol”, programma di Rai International dedicato alla Serie A. Lei è Ilaria D’Amico, classe 1973, nota a molti anche per essere dal 2013 la compagna di vita di Gigi Buffon, con il quale nel 2016 ha avuto un figlio di nome Leopoldo Mattia.
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Da diverso tempo, la nota giornalista sportiva è stata rimpiazzata alla conduzione di alcuni programmi da Anna Billò. Ma cosa è successo e perché è scomparsa dalla televisione? Lei non ha mai fatto riferimenti diretti a quanto sarebbe accaduto nella sua vita privata, ma in molti ritengono che il suo addio – senza dubbio momentaneo – al giornalismo sportivo sia legato a problemi familiari.
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Il dramma di Ilaria D’Amico: chi era sua sorella Catia e come è morta
In particolare, sarebbe una malattia all’interno del suo nucleo familiare ad averle cambiato la vita. Parliamo di un fatto gravissimo, che l’ha colpita già prima che decidesse di lasciare la televisione e quindi i due fatti, almeno apparentemente, non sembrano collegabili tra loro. Infatti, sua sorella Catia ha scoperto di avere un tumore all’intestino nel gennaio 2019. Sembrava che fosse andato tutto bene, poi a maggio scorso per Ilaria D’Amico è arrivata la notizia della nuova malattia della sorella.
In pochi mesi, la situazione stavolta è precipitata: il 5 settembre è arrivata la notizia del suo decesso. Una notizia che non ha lasciato indifferente Ilaria D’Amico, che ha appunto lasciato il giornalismo sportivo e in un’intervista al settimanale F ha spiegato di sentirsi più fragile. Nel suo futuro, ora ci sono altri impegni, in “nome” della sorella scomparsa. Ha raccontato la compagna di Buffon: “Era già da un po’ che volevo cambiare, Catia mi ha dato la spinta per farlo davvero. Quando giravo con lei per ospedali ho sentito l‘urgenza di occuparmi di temi di servizio, di tornare a raccontare cosa siamo oggi”.