Molte persone si sono recate oggi davanti al negozio della donna morta ieri a Genova.
Emerge nelle indagini un retroscena importante sull’omicidio di Clara Ceccarelli, la commerciante genovese di 69 anni uccisa ieri con trenta coltellate da Renato Scapusi, l’ex compagno che non voleva saperne della fine della loro relazione.
“Clara due settimane fa si era andata a pagare il funerale. Non voleva gravare sull’anziano padre e sul figlio. Forse aveva capito che sarebbe finita male”. Queste le parole di Herbert Lima il commesso brasiliano che in modo saltuario lavorava per Clara Ceccarelli.
Il racconto del commesso brasiliano
“Ieri è arrivata alle quattro e ci siamo dati il cambio, in realtà avrei dovuto fare il la chiusura ma lei aveva dovuto far euna commissione e così…. Sapevo tutto, mi diceva non ce la faccio più. Lui passava tutti i giorni e quando c’ero io non entrava ma ieri purtroppo l’ha trovata da sola. Clara qualche giorno fa mi aveva detto che era andata a pagarsi il funerale perchè aveva avuto dei sogni strani. Che io sappia lui non era mai stato violento però la ossessionava…”, queste le parole di Herbert Lima il commesso brasiliano che in modo saltuario lavorava per Clara Ceccarelli.
Non risultano denunce a carico dell’ex compagno
L’uomo la perseguitava da quasi un anno, e cioè dalla fine della loro relazione. “Non risultano però denunce a suo carico o altri procedimenti” ha dichiarato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi. Il pubblico ministero, Giovanni Arena, ha disposto la perizia psichiatrica sull’assassino: l’incarico verrà conferito lunedì al medico Gabriele Rocca, mentre lunedì pomeriggio il medico legale Lucrezia Mazzarella eseguirà l’autopsia.
Il racconto dell’assassino
“Sono entrato nel negozio e abbiamo iniziato a discutere. Volevo tornare con lei, ma Clara non voleva. Così l’ho colpita”.Sono le prime parole dette da Renato Scapusi agli investigatori ieri notte.
“Dopo ho vagato per la città fino al Galliera. Volevo uccidermi”. Scapusi, difeso d’ufficio dall’avvocato Stefano Bertone, è accusato di omicidio volontario aggravato. Il pubblico ministero Giovanni Arena, che coordina le indagini della mobile e delle volanti, sta valutando se contestare la premeditazione.
Scapusi è arrivato in negozio con un coltello che poi ha buttato quando è scappato. Agli inquirenti non ha però saputo dire dove lo ha gettato.
I ricordi degli amici di Clara
La saracinesca del negozio di pantofole di Clara Ceccarelli, è nascosta da uno striscione rosa con scritto “Non è un raptus ad ucciderci. Basta crederci”.
Quasi 200 e quasi tutte donne hanno reso omaggio all’ennesima vittima di femminicidio, un presidio dolente costruito anche sui ricordi di Clara “amica vera, donna dolcissima che aveva sofferto tanto”.
Il presidio è stato organizzato dal collettivo “Non una di meno” con l’appoggio del centro antiviolenza Mascherona di Genova: “siamo sconvolte per quello che è successo a pochi passi da noi – ha dichiarato Manuela Caccioni, responsabile del Centro Antiviolenza Mascherona – ma non siamo stupite. Sono già 13 le donne uccise nel nostro Paese da inizio anno. L’uccisione di Clara è un’ulteriore triste conferma di un fenomeno purtroppo sempre attuale e diffuso e che ci obbliga ancora una volta a una riflessione e ad una assunzione collettiva di responsabilità.”
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