Sui social è partita una valanga di insulti e minacce di morte per la senatrice a vita Liliana Segre dopo la somministrazione della prima dose del vaccino al Fatebenefratelli di Milano.
Liliana Segre si è vaccinata: durante la mattinata di ieri, giovedì 18 febbraio, la senatrice a vita ha ricevuto al Fatebenefratelli di Milano la prima dose del siero anti-Covid, dopo essere stata accolta dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Successivamente, attraverso un video, ha invitato i cittadini a vaccinarsi e a non avere timore.
“Sarà veramente l’unico modo che ognuno di noi ha di combattere questo grande nemico – ha detto Liliana Segre – l’essere vaccinati vorrà dire essere più facilmente invitati dai nostri figli, dai nostri nipoti, dai nostri amici che hanno paura di incontrarci per non passarci questo temibile virus”. La donna, sopravvissuta ad Auschwitz e oggi novantenne, ha sottolineato di aver sempre creduto nella vaccinazione.
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Gli insulti e le minacce verso Liliana Segre dopo la prima dose del vaccino
Dopo la vaccinazione di Liliana Segre, la Regione Lombardia ha condiviso sui suoi profili social la notizia accompagnata da alcune foto. Immediatamente il post ha scatenato l’odio verso la senatrice a vita e dai commenti degli utenti è partita una valanga di insulti e minacce di morte. Il vaccino è così diventato un ulteriore pretesto per offendere la donna, che a causa delle minacce passate è stata costretta a vivere sotto scorta.
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“Vai a lavorare ladra”, “Non sono riusciti a ucciderla i tedeschi, speriamo che il vaccino faccia il suo dovere” o “Muori” sono solo alcune delle frasi shock apparse tra i commenti del post. Il triste episodio ha generato grande sdegno tra numerosi esponenti politici, che hanno espresso la loro solidarietà nei confronti della senatrice a vita sopravvissuta ad Auschwitz. “Una vita che è un esempio per tutti. Anche nei gesti più semplici. Grazie a Liliana Segre” l’ha omaggiata pubblicamente il ministro della Salute, Roberto Speranza.
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