Lo scandalo mascherine è sempre più intricato, un’inchiesta delle Fiamme Gialle arriva al vertice: indagato il commissario Domenico Arcuri
Domenico Arcuri dovrà rispondere davanti agli inquirenti in merito allo scandalo mascherine. Nel dettaglio, i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno eseguito una serie di sequestri preventivi diretti nei confronti di otto persone indagate e accusate di traffico di influenze illecite, di ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggi. Sono stati confiscati beni dal valore complessivo di circa 70 milioni di euro, tra immobili, automobili e yatch.
Oltre ad Arcuri, tra i coinvolti ci sono l’imprenditore Tommasi e il giornalista in aspettativa Mario Benotti. Quest’ultimo ha sempre fatto il nome di Arcuri che a sua volta, invece, ha sempre smentito. Ciò nonostante tra i due sono state rintracciate circa 1280 chiamate, sintomo che si sentivano spesso e conferma che il tutto è cominciato prima del lockdown di marzo 2020.
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Scandalo mascherine, Benotti avrebbe intascato 12 milioni di euro
Per far arrivare in Italia mascherine scadenti, Mario Benotti si è intascato ben 12 milioni di euro. Ma non solo lui, anche i soci del comitato d’affari che avevano fatto un tacito accordo per sfruttare il potere della Pubblica amministrazione con il fine di guadagnare ai danni dei comuni cittadini.
Scandalo mascherine Domenico Arcuri indagato: commissioni verso tre consorzi cinesi
Il lavoro della Guardia di Finanza riguarda gli affidamenti, di un valore ci circa 1.25 milioni di euro, che il commissario Domenico Arcuri ha commissionato a tre consorzi cinesi per l’acquisto di mascherine di ogni tipo in concomitanza con lo scoppio della pandemia.
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Le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro le quote della Guernica s.r.l, disponibilità finanziarie, polizze assicurative, immobili a Roma e Milano, uno yatch e ad alcuni orologi di lusso. Il valore complessivo del sequestro ammonta a 70 milioni di euro. Le misure sono state effettuate in relazione all’illecito amministrativo previsto e punito dagli artt. 5 e 25 del D.Lgs. n. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa degli enti dipendenti da reato.