Intervistato dalla Gazzetta dello Sport in vista del derby di Milano, Amadeus ha parlato di Zlatan Ibrahimovic, ospite fisso di tutte le serate del Festival di Sanremo.
Domenica 21 febbraio lo stadio San Siro ospiterà il tanto atteso derby di Milano. Un incrocio, quello tra Inter e Milan, che metaforicamente si giocherà anche sul palco di Sanremo a partire dal 2 marzo, essendo Amadeus noto tifoso nerazzurro e Zlatan Ibrahimovic ospite fisso del Festival. A tal proposito, la Gazzetta dello Sport ha intervistato il celebre conduttore per scoprire il suo pensiero in merito al campione del Milan.
Ti potrebbe interessare anche -> Sanremo, Moreno il Biondo è il primo caso positivo al Covid del Festival
Sanremo, le parole di Amadeus su Ibrahimovic
Amadeus ha rivelato di avere più ansia per il derby che per il Festival di Sanremo, aggiungendo però di temere Ibrahimovic soltanto sul campo. Alla domanda se in vista della partita scriverà al calciatore, il conduttore ha risposto con ironia: “No, no, è pericoloso! È un campione pazzesco, ci ha segnato 8 gol, guai a stuzzicarlo prima di una gara del genere, rischio di accenderlo… Gli sfottò ce li faremo dopo”.
A prescindere dal risultato del match, Amadeus ha comunque specificato che sarà felice di accogliere sul palco il giocatore del Milan. Inoltre non ha fatto mancare gli elogi alla sua grande professionalità. “Ibra sa come organizzarsi, si allenerà in Riviera per tutta la settimana, meticolosamente come sempre, i tifosi stiano tranquilli – ha raccontato – Se è sempre il primo ad arrivare agli allenamenti e l’ultimo ad andarsene, vuol dire che ha un’autodisciplina esemplare”.
Ti potrebbe interessare anche -> Sanremo, Amadeus piazza il colpo: ecco chi condurrà PrimaFestival
E sul ruolo dell’attaccante milanista durante il Festival di Sanremo, il conduttore ha spiegato che potrà succedere qualsiasi cosa, confessando di non vedere l’ora di vederlo scendere dalle scale in smoking. “Ci saranno diverse gag ma non posso anticipare nulla – ha raccontato – Di sicuro vedrete un campione diverso da quello che segna ed esulta, un Ibra che non conoscete”.