Granada-Napoli: Tabellino e Highlights – Con tante assenza, ben nove fra i titolari, ma con il morale alto dopo la vittoria sulla Juventus di Andrea Pirlo in campionato, il Napoli affronta nei sedicesimi di Europa League il club andaluso del Granada. la formazione allenata d Diego Martinez è un’avversaria alla portata dei partenopei, ma i tanti infortuni tra gli uomini di Gattuso rischiano di compromettere questo vantaggio tecnico. Proponendo il classico 4-2-3-1, Gennaro Gattuso si affida in avanti a Osimhen, mentre sulla trequarti dovrà fare a meno di un giocatore fino a questo momento prezioso in stagione come Lozano. A centrocampo è invece Lobotka a fa rifiatare Bakayoko. Come da pronostico della vigilia, Maksimovic e Rrahmani sono invece riconfermati come difensori centrali per difendere la porta di Meret. Dopo diverse gare da titolare per Ospina, l’indisponibilità del portiere colombiano ha dato improvvisamente una chance al collega che sedeva ormai stabilmente in panchina. Il Granada gioca con un modulo speculare a quello dei partenopei, ma sin dai primi minuti mostra un piglio diverso rispetto agli uomini di Gattuso. Più propositivi i ragazzi di Martinez, sono arrivati agevolmente dalle parti di Meret sin ai primi minuti. Più timido il Napoli, che non riesce a tenere alto il baricentro né con la fisicità di Osimhen, né con le giocate del capitano Insigne.
Le sensazioni per la squadra ospite non si confermano buone neanche dal punto di vista del punteggio, perché nell’arco di due minuti, e in modo del tutto meritato, i padroni di casa riescono a concretizzare un doppio vantaggio. Prima Yangel Herrera riesce a sorprendere sul secondo palo Di Lorenzo, valorizzando un cross preciso dalla fascia destra, schiacciando di testa il pallone e anticipando l’intervento del portiere del Napoli. Poi Kenedy viene servito da ottima posizione e, dopo un’accelerata di quelle che fanno parte del suo repertorio da esterno avanzato, riesce a incrociare con un tiro mancino forte e teso il pallone alla sinistra di Meret. Una doccia fredda per il Napoli, che da quel momento inizierà a spingere, ma Gattuso è molto insoddisfatto per lo spirito in campo che sta vedendo nei suoi giocatori. Troppo molli e troppo distratti per i gusti di Ringhio. Il primo vero pericolo per il gioiellino di casa, il portiere Rui Silva che è anche nelle mire di mercato dell’Inter, arriva solo dopo la mezz’ora, quando Mario Rui, tra il tiro e il cross, arriva a far viaggiare la palla pericolosamente lungo la linea di porta del Granada. C’è però da dire che nel corso della prima frazione di gioco i padroni di casa non corrono altri particolari rischi. Il Napoli appare scarico in avanti e la difesa avversaria sembra trovare facilmente le contromisure per fermare gli attaccanti partenopei. Al 35′, dopo un altro errore di manovra dei napoletani, Molina ha addirittura tra i piedi l’occasione del 3-0. Ci prova nientemeno che di tacco, ma in questo caso la difesa azzurra riesce a tenere. Di certo Gattuso dovrà rivedere molto della propria squadra per il secondo tempo perché, per quanto si è visto finora in campo, il divario di punteggio rischia di essere ben peggiore. Per un problema fisico Vallejo è costretto a lasciare il campo, ma per il resto il Granada sta vivendo una partita senza lati negativi. Nel finale di tempo il Napoli prova a creare di più, soprattutto con qualche spunto di Osimhen, ma gran parte del possesso palla dei partenopei non si traduce in azioni che mettono a rischio la porta di Rui Silva. Il Granada può così riposare per l’intervallo con la consapevolezza di essere meritatamente in vantaggio di due reti. La squadra di Gattuso, a dispetto delle assenze, è invece una squadra assolutamente da rivedere in vista della seconda frazione di gioco, nel tentativo di segnare almeno una rete, vitale per il discorso qualificazione.
Per provare a dare la scossa Gattuso inserisce subito Zielisnki al posto di Politano, nella speranza che il polacco possa dare maggiore freschezza e lucidità in avanti. Il Napoli prova da subito ad alzare il ritmo di gioco ma, alla prima occasione utile per Osimhen, si alza la bandierina del guardalinee per segnalare il fuorigioco netto del nigeriano. In particolare Fabian Ruiz cerca di creare qualcosa nella manovra dei partenopei, almeno con qualche idea che possa disorientare la difesa avversaria. Poco dopo Insigne tenta un tiro al volo dopo essere scattato con i giusti tempi, ma la posizione di partenza del capitano azzurro è di poco oltre la linea difensiva avversaria. Sul ribaltamento di fronte Mario Rui commette u grave errore di disimpegno, dando agli avversari una chiara occasione per il 3-0. Il cross in area non trova però alcun giocatore che possa deviare la traiettoria verso la porta di Meret. A parte questa svista il Napoli sembra però giocare meglio, rispetto alla prima frazione di gioco da incubo. Sicuramente l’inserimento di Zielinski da parte di Gattuso ha dato un contributo importante, rispetto al ben più spento Politano del primo tempo. La partita rimane comunque complicata, perché in questa competizione quella dl Granada si conferma un’ottima difesa, difficile da superare, nonostante in campionato sia tra le retroguardie a soffrire di più. Il centrocampista polacco dei partenopei ha un buonissimo pallone tra i piedi in area al 59′, ma calcia malamente alto, senza costringere Rui Silva a sporcarsi i guantoni. Chiara anche una chance per Elmas in precedenza, ma l’esterno si è fatto togliere il pallone da un difensore proprio al momento del tiro. La squadra andalusa in questa fase preferisce aspettare gli avversari, ma poi riesce a riconquistare palla e a ripartire in contropiede sempre con molta velocità. Lo stesso Osimhen prova ad aiutare molto i compagni, con sponde e appoggi interessanti, ma la difesa biancorossa è sempre schierata con grande attenzione, concedendo molto poco alla squadra ospite. Martinez, per evitare cali fisici dei suoi, sostituisce al 70′ sia Machis, sia Kenedy, per far spazio a Puertas e Soro, di fatto gli esterni del reparto offensivo. Al 72′ su un calcio piazzato molto invitante Rrahmani non riesce però a trovare lo specchio della porta di testa, colpendo il pallone fuori. Nel secondo tempo si sono accumulate diverse opportunità per mettere a segno il gol della bandiera, ma i partenopei le hanno sprecate tutte. In competizioni come l’Europa League, soprattutto nella fase degli scontri a eliminazione diretta, è invece fondamentale saper essere cinici sotto porta e concretizzare al massimo ogni azione, non proprio quello che stanno facendo i ragazzi di Gattuso. Negli ultimi dieci minuti della gara si gioca molto poco a causa delle tante interruzioni. Gli ultimi tentativi del Napoli vanno a vuoto, mentre Meret è costretto a una parata decisiva a inizio recupero per evitare che il divario possa essere maggiore. Per la partita di ritorno al Maradona Insigne e compagni saranno costretti a fare molto meglio. La qualificazione ormai dipende dalla partita perfetta al ritorno o almeno da un approccio completamente diverso alla gara.
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Reti: Herrera 19′, Kenedy 21′
Granada (4-2-3-1): Rui Silva, Neva (Diaz 78′), Duarte, Vallejo (Sanchez 23′), Foulquier, Herrera, Gonalons (Eteki 78′), Kenedy (Soro 70′), Montoro, Machis (Puertas 70′), Molina.
Allenatore: Diego Martinez
Napoli (4-2-3-1): Meret, Mario Rui, Rrahmani, Maksimovic, Di Lorenzo, Lobotka (Bakayoko 64′), Fabian Ruiz, Insigne, Politano (Zielinski 46′), Elmas, Osimhen.
Allenatore: Gennaro Gattuso
Arbitro: Sergey Karasev
Ammoniti: Elmas, Di Lorenzo, Foulquier, Rui Silva, Insigne, Zielinski, Diaz, Mario Rui, Eteki, Montoro
Espulsi: –
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