Doping, caso Schwazer: Il gip di Bolzano ha scritto che l’atleta è stato vittima di un complotto per screditarlo con il suo allenatore
Il Gip di Bolzano Walter Pelino ha disposto l’archiviazione per il caso penale del marciatore Alex Schwazer “per non aver commesso il fatto”. Il caso era nato nel 2016 quando a seguito di un controllo a sorpresa l’atleta era risultato positivo.
“La catena di custodia dei reperti in perizia è di fatto del tutto evanescente” si legge nella sentenza che accusa pesantemente quanto fatto da Wafa e Iaaf – il laboratori antidoping di Colonia – parlando chiaramente di “manipolazione” delle provette per far risultato positivo l’atleta che infatti si è sempre dichiarato innocente.
L’agenzia mondiale Antidoping e la Federazione mondiale di atletica leggere – si legge nelle carte del giudice – hanno operato in maniera autoreferenziale. La manipolazione sarebbe potuto avvenire “in qualsiasi momento” visto che è stato dimostrato che le provette non erano sigillate.
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Schwazer, cosa fare per partecipare alle Olimpiadi
“Archivazione per non aver commesso il fatto”. Cosi’ il Tribunale di Bolzano pone fine al processo di primo grado per doping ad Alex Schwazer. Per i giudici i campioni di urina nel 2016 furono alterati per far risultare l’atleta positivo. #ANSAhttps://t.co/SzElXTW5UM
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) February 18, 2021
Alex Schwazer al momento non ha ancora commentato la vicenda che finalmente lo assolve e lo solleva da responsabilità penalmente e moralmente ma che getta certamente fango sulla Wada, la Federazione Internazionale.
Ciò non significa che la squalifica è stata cancellata. Al momento resta perché questa sentenza scagiona penalmente l’atleta che non sarà giudicato in tale sede. Se potrà partecipare ai prossimi giochi olimpici in programma a Tokyo questa estate lo deciderà il Cio se concedere la grazia.
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“Ottenere il discredito dell’atleta come pure del suo allenatore, Sandro Donati” si legge nella sentenza di 87 pagine depositate questa mattina. Per quanto riguarda l’aspetto sportivo questa sentenza non ha valore. Il marciatore altoatesino dovrà fare richiesta di grazie al Comitato Internazionale alla luce di queste sentenza che lo giudica non colpevole, anzi, vittima di una macchinazione.