Il duro sfogo di Bugo contro la pessima gestione dell’emergenza Covid per i lavoratori dello spettacolo.
Il cantante, in gara al prossimo Festival di Sanremo, si lascia andare ad uno sfogo su Twitter per denunciare la pessima gestione della pandemia per quanto riguarda il settore dello spettacolo, e dunque anche della musica.
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Bugo: “Sospenderei Spotify e iTunes ai politici”
L’abbandono del palco dell’Ariston, avvenuto in occasione della scorsa edizione del Festival di Sanremo con cui era in gara assieme a Morgan, lo ha consacrato alla notorietà. E anche quest’anno, inutile dirlo, Bugo si porta dietro la curiosità dei critici e del pubblico che non vedono l’ora di ascoltare il suo pezzo in gara.
Nel frattempo, però, il cantante Cristian Bugatti, questo il suo nome all’anagrafe, non rinuncia a far parlare di sé e si fa addirittura portavoce del mondo della musica e dello spettacolo. In uno sfogo su Twitter, infatti, il cantante di Rho si è lasciato andare ad uno sfogo contro i politici italiani.
“Troppo comodo fregarsene dei lavoratori dello spettacolo e poi andarsene in giro con le cuffie a sentire musica. – cinguetta Bugo sul social network – In questi tempi di Covid io sospenderei tutti gli account dei politici su Spotify iTunes e tutte piattaforme digitali. Adesso non meritate la nostra musica”. Uno sfogo che non le manda a dire e che si indirizza direttamente alla politica italiana che in tutti questi mesi non è riuscita a gestire la crisi pandemica e, specie per alcune categorie, come quella del mondo dello spettacolo.
Troppo comodo fregarsene dei lavoratori dello spettacolo e poi andarsene in giro con le cuffie a sentire musica. In questi tempi di Covid io sospenderei tutti gli account dei politici su Spotify iTunes e tutte piattaforme digitali. Adesso non meritate la nostra musica.
— Bugo (@BugattiCristian) February 18, 2021
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Uno sfogo più che lecito, visto che è ormai un anno che i musicisti e gli spettacoli sono fermi, nonostante ci siano state molte manifestazioni a riguardo da parte del mondo della cultura. Chissà se anche il brano che porta a Sanremo “E invece sì” avrà uno sfondo politico o meno. Non ci resta che scoprirlo dal 2 marzo.
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