Decreto Ristori 5, governo Draghi al lavoro per il provvedimento

Attesa per il Decreto Ristori del governo Draghi, per il quale il Parlamento ha già varato uno scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro. Vediamo le possibili misure.

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Le tanto attese modifiche al Decreto Ristori sono state momentaneamente bloccate dalla crisi del governo Conte, ma il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi è già al lavoro per definire il provvedimento. Lo scostamento di bilancio è stato varato dal Parlamento a gennaio e ammonta a 32 miliardi di euro.

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Decreto Ristori 5 del Governo Draghi: le possibili misure

Il provvedimento prevede diversi aiuti a fondo perduto per le categorie dei lavoratori maggiormente colpite dalla crisi economica generata dalla pandemia da coronavirus. Oltre a tali contributi, intesi come incentivi e non sussidi, dovrebbe essere prorogata anche la Cig Covid e dovrebbe essere esteso il blocco dei licenziamenti.

Il Decreto Ristori 5, attraverso i 32 miliardi dell’ultimo scostamento di bilancio, dovrebbe prevedere il bonus da 1000 per partite Iva e lavoratori stagionali, autonomi e intermittenti, oltre a contributi a fondo perduto per chi non ha codice Ateco.

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Secondo i requisiti del bonus da 1000 euro, il lavoratori con partita Iva dovrebbero averla aperta da almeno 3 anni, dovrebbero avere un reddito annuo inferiore ai 50mila euro, dovrebbero essere regolari col versamento dei contributi previdenziali e dovrebbero avere registrato una perdita di fatturato di almeno il 33% nel 2020.

Invece i requisiti per i lavoratori autonomi senza partita Iva prevedono l’iscrizione alla Gestione Separata con almeno un contributo previdenziale mensile e un contratto in essere di attività autonoma occasionale.

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