Le proteste degli agricoltori continuano in India, tra la repressione e gli arresti da parte delle autorità. Disha Ravi si era espressa a favore dei contadini, contestando la repressione: e dopo aver collaborato alla redazione di un documento dove esprimeva sostegno alle proteste è stata arrestata dalla polizia.
Non si fermano le proteste dei contadini in India e non ha freno la repressione attuata dalle autorità indiane. Pochi giorni fa era stata Amnesty a chiede al governo di interrompere la repressione delle proteste degli agricoltori, denunciando decine e decine di arresti ingiustificati (tra cui giornalisti) e la sospensione degli account Twitter di alcuni attivisti e sostenitori delle manifestazioni, anche politici di “opposizione”. Le proteste in India hanno avuto inizio nel dicembre scorso, dopo che il governo Indiano aveva apportato alcune modifiche ad una serie di leggi che, a detta dei contadini, avrebbero provocato la liberalizzazione del mercato interno, a vantaggio solo delle grandi aziende.
L’arresto è scattato anche per l’attivista Indiana Disha Ravi, figura importante del movimento Fridays for Future Bangalore. La 22enne è stata arrestata con l’accusa di “cospirazione contro il governo indiano”.
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La polizia sostiene che l’attivista indiana sia una delle autrici del documento, come riportato dall’Hindustan Times riprendendo le parole del capo della polizia di Delhi. Il quotidiano indiano riporta le motivazioni della polizia che all’interno di un comunicato afferma: “L’obiettivo principale del toolkit era quello di creare disinformazione e disaffezione contro il governo legalmente promulgato. Il Toolkit ha cercato di amplificare artificialmente le fake news e altre falsità e ha anche cercato di far precipitare l’azione il 26 gennaio”.
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Disha Ravi sostiene di aver modificato solo due righe del documento ma la polizia continua a percorrere l’ipotesi che la 22enne avrebbe partecipato alla redazione del documento. Gli attivisti si sono subito mobilitati per sostenere Ravi, affinché venga rilasciata. Molti politici di opposizione hanno dichiarato che questo è un attacco alla democrazia.
Sui social era stato lanciato l’hashtag #FarmersProtest sostenuto anche da Rihanna e da Greta Thunberg, che aveva postato su Twitter un documento, un “toolkit” indirizzato agli agricoltori per portare avanti le proteste. Sembra proprio che sia il “toolkit” la causa dell’arresto di Disha Ravi.
Rihanna non è l’unico personaggio pubblico a sostenere i contadini in India. Altri come la nipote di Kamala Harris, Meena e il giocatore di football Juju Smith Schuster hanno esternato il loro supporto alle istanze dei contadini – pur non essendo indagati il governo indiano ha affermato che per le celebrità straniere sarebbe meglio “non immischiarsi nelle vicende interne dell’India”. La polizia intanto continua la repressione e cerca, come in una “caccia alle streghe” altri ambientalisti e sostenitori dei contadini da arrestare.
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