Elisa Lam, l’ultima tra le tante morti sospette al Cecil Hotel
Da tempo il caso di Elisa Lam ha fatto parlare di sé tramite giornali e ha anche ispirato pellicole hollywoodiane. Il caso di Elisa Lam, è accaduto a Los Angeles, negli Stati Uniti il 27 Gennaio del 2013.
La ragazza era una promettente studentessa universitaria, studiava a Vancouver, decise di concedersi una breve vacanza dagli studi e programmò un piccolo tour sulla West Coast.
Una delle tappe fu Los Angeles, al numero 640 di Main Street, Elisa trovò una soluzione conveniente al Cecil Hotel. Una struttura enorme con circa 600 camere, al momento della costruzione nel 1927 l’hotel è costato un milione di dollari, i quali vennero spesi per statue di marmo e alabastro.
Questo luogo fu progettato per essere un hotel di lusso, fin dai primi anni ebbe un destino diverso e molto più lontano dalle previsioni fatte durante la sua costruzione.
La grande depressione, e la vicinanza al quartiere più malfamato e povero di Los Angeles, hanno giocato un ruolo chiave sul suo successo così nefasto. L’hotel diventò un albergo da pochi dollari, frequentato spesso da gente con seri problemi mentali o disagiata.
Elisa Lam e il Cecil Hotel il caso che ha fatto impazzire tutti i giornali
Elisa aveva pochi soldi in tasca, e proprio come tanti ragazzi pensò che 30$ dollari a notte fosse un prezzo conveniente per un piccolo soggiorno a Los Angeles.
Senza troppe pretese affittò una camera per 5 giorni al Cecil Hotel, la ragazza su Tumblr scrisse questo: “E’ un albergo Art Dèco decaduto, Baz Luhrmann dovrebbe giarare qui Il Grande Gatsby”, queste furono le parole di Elisa non appena mise piede in camera, sul suo account Tumblr.
Elisa era una ragazza molto legata alla sua famiglia, con la quale comunicava ogni giorno condividendo ogni momento della giornata, soprattutto durante quel viaggio per la West Coast. 48 ore di silenzio sono bastate per lanciare la sua famiglia alla ricerca della figlia, allarmando la polizia.
Queste ore furono infinite, dopo allora non si saprà più nulla di Elisa, l’allarme della famiglia fece scattare le indagini che nel giro di 15 giorni portarono alla chiusura del caso. Il corpo nudo di Elisa Lam venne ritrovato nella cisterna dell’acqua chiusa esternamente sul tetto dell’hotel.
La sua morte venne classificata come annegamento accidentale, la ragazza soffriva di disturbo bipolare, cosa che secondo la polizia spiegava sia lo strano comportamento presente in un video di sorveglianza, e sia l’insolito posto in cui fu ritrovata.
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La polizia contro l’opinione della famiglia
Passarono due settimane dalla denuncia della scomparsa di Elisa Lam al suo ritrovamento nella cisterna d’acqua. Tutta la vicenda prese forma, quando i clienti del Cecil Hotel si lamentarono del colore e del sapore che scorreva nell’acqua delle tubature comunicanti con le stanze.
Alcuni addetti alla manutenzione controllarono la cisterna, e scoprirono il mistero di Elisa. Una volta saliti sul tetto controllarono le 4 giganti cisterne d’acqua, il corpo della studentessa era immerso in una di queste in stato di decomposizione.
Le domande sorsero spontanee come fece a superare l’ingresso del terrazzo allarmato? Come fece ad aprire e richiudere il pesante portellone della cisterna?
Nessuno rispose a queste domande, non c’erano segni di traumi sul suo corpo, ad ucciderla fu una crisi psicotica, questo venne dichiarato al momento dell’autopsia.
Ciò spiega lo strano comportamento in ascensore e il fatto che fosse salita sul tetto ed entrata in una cisterna d’acqua, il panico avrebbe finito il lavoro. La polizia volle chiudere subito il caso e non dare spazio ad alcuna ipotesi o mistero.
I dubbi continuano a circolare ancora oggi, sono tanti. Alcuni dichiarano che fa paura una mente che si perde, anziché un omicidio senza colpevoli. Il Cecil Hotel con questo caso arriva a quota 15 casi tra suicidi ed omicidi avvenuti nello stesso luogo a Los Angeles.