L’amore strappato: la vera storia di Angela Lucanto
Quella di Angela Lucanto è la storia drammatica di una bambina strappata ingiustamente dalla sua famiglia a 7 anni. Angela Lucanto è la donna che ha dato l’input per creare la fortunata serie con Sabrina Ferilli L’amore Strappato.
La donna è stata rapita dalla giustizia, il suo incubo è durato 11 lunghi anni, la sua via è cambiata per sempre il 25 Novembre 1995, quando viveva con mamma Raffaella, papà Salvatore e suo fratello Francesco.
Quella giornata doveva essere un tranquillo venerdì come tutti gli altri, Angela era a scuola, ad un certo punto fecero irruzione due Carabinieri in divisa con un assistente sociale.
Senza alcun preavviso o spiegazione, gli agenti prelevarono la bambina per portarla in un istituto per minori a Milano, gestito dal Centro Italiano contro il Maltrattamento e l’Abuso dell’Infanzia.
Sua cugina aveva 14 anni quando è accaduto questo, era affetta da disturbi mentali, aveva accusato zio Salvatore, il padre di Angela, di aver fatto violenza a entrambe. Quello fu l’inizio dell’incubo di Angela Lucanto.
Raffaella e Salvatore non sapevano tutto questo, si resero conto che qualcosa non andava, quando alla fermata del bus, Angela non c’era. La bambina senza capire cosa stesse succedendo, si trovò circondata di persone che volevano farle ammettere quegli abusi.
Proprio una sua confessione fu ad incastrare il padre, fu un fantasmino che le venne chiesto di disegnare dalla madre, questo fu interpretato come un segno fallico dagli inquirenti. “Mio marito il 26 Gennaio 1996 alle 5 del mattino fu trascinato a San Vittore. Non capivamo cosa stesse accadendo, eravamo certi che in poche ore l’equivoco si sarebbe chiarito, invece restò in quella maledetta cella due anni e mezzo”.
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Questo fu un tragico errore che la giustizia ammise solo 2 anni dopo, nonostante Salvatore Lucanto sia stato assolto in Cassazione, Angela non poteva tornare a casa sua, il Tribunale dei minori aveva avviato le pratiche per l’adozione da parte di una nuova famiglia.
I suoi genitori le dissero che la mamma e papà originari erano morti, proprio per convincerla a cambiare il cognome. Raffaella, sua madre, non smise mai di lottare per sua figlia, si incatenò dinanzi all’Istituto di Milano, provocando qualcosa di inaspettato, la bambina fu trasferita a Genova, dove la situazione peggiorò. Angela fu sottoposta a violenze fisiche e psicologiche.
Nel 2005, dopo tantissime ricerche e inseguimenti, la famiglia riuscì a riunirsi, Angela era diventata ormai adulta, decise di lasciare la famiglia adottiva e tornò dai suoi veri genitori.
“Questa è una grande storia d’amore, perché la moglie non ha mai creduto all’accusa balorda e infamante contro suo marito. Proprio per questo motivo la giustizia, le ha tolto la tutela di sua figlia.” Queste sono le parole di Sabrina Ferilli mentre presenta la fiction dedicata ad Angela.
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