Giornata importante oggi quella al Senato degli Stati Uniti, dove sta per aprirsi la formalmente la pratica per l’impeachment nei confronti dell’ex presidente Donald Trump.
Il mandato di Donald Trump è finito con l’arrivo, dopo la vittoria alle elezioni americane di Joe Biden ma l’ex presidente continua a far parlare di sé. Oggi infatti parte la procedura, in modo formale da parte del Senato per l’impeachment a Trump. L’accusa è quella di “incitazione alla violenza contro le istituzioni degli Stati Uniti”.
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I fatti di Capitol Hill del 6 gennaio sono ancora un ricordo vivido. Le immagini hanno fatto il giro del mondo e quell’attacco ha rappresentato per molti un offensiva nei confronti della democrazia che la storia non potrà dimenticare. Trump aveva gettato benzina sul fuoco con le sue parole: non aveva accettato la sconfitta perché a detta sua le elezioni erano state vinte da Biden in modo illegittimo.
In quattro ore di dibattito il Senato dovrà sancire o meno la costituzionalità dell’eventuale impeachment. A deciderlo sarà una votazione basata sulla maggioranza semplice, cosa che dovrebbe sancire la vittoria dei democratici e l’avanzamento della proposta. Per raggiungere però l’impeachment i democratici avrebbero bisogno del supporto di 17 repubblicani. Tesi sul piatto di difficile fattura, in vista delle primarie dei repubblicani nel 2022 che nel caso della prima ipotesi rischierebbero una forte spaccatura interna.
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L’accusa punta su alcune prove chiave, come il discorso di Trump, i reportage della violenta irruzione e l’aggressione delle forze dell’ordine da parte dei manifestanti; mentre per la difesa, Trump, sarebbe protetto dal Primo Emendamento, sostenendo che le sue parole durante il comizio non istigavano alla violenza. La giornata di domani, mercoledì 10 febbraio, sarà un punto cruciale, inizierà da qui la vera e propria discussione sull’impeachment che avrà una durata di 16 ore per parte nei due giorni a seguire. I senatori avranno 4 ore a propria disposizione per interrogare l’accusa (la commissione di deputati della Camera e gli avvocati di Trump). La decisione finale è attesa per la prossima settimana, ma sarà dura per l’accusa far condannare Trump, per il margine ridotto e per l’improbabile appoggio tra le fila dei repubblicani.
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Trump ha comunque dichiarato la sua assenza per la fase testimoniale e sarà il grande assente pur non avendo paura di essere condannato, come ha più volte ribadito durante le sue uscite pubbliche. Gli avvocati di Trump proveranno, in simbiosi con il partito repubblicano di indirizzare il dibattito verso l’incostituzionalità di un impeachment contro un presidente non in carica, mentre i democratici e l’accusa concordano sul fatto che il procedimento sia costituzionale.
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