La cantante romana Syria, ritorna a cantare non sui palcoscenici ma per strada. È accaduto domenica scorsa, intorno alle 12, che la cantante ha deciso di intonare, senza accompagnamento, “Maledetta primavera” di Loretta Goggi al centro della Galleria Vittorio Emanuele di Milano.
Alcuni immortalano la sua performance sui social, ma non c’è stato un vero e proprio riscontro mediatico. L’esecuzione viene ripresa dalla direttrice creativa Valentina Nervi. Un’esibizione realizzata per attirare l’attenzione sulle difficoltà del mondo della musica, tanto che su Instagram è stata accompagnata dagli hashtag #iocanto e #iolavoroconlamusica.
Ma Syria non intende fermarsi qui. In un post infatti scrive: “Prossimamente in altri angoli della città…”.
Infatti proprio oggi torno a cantare di nuovo a cappella allo Stadio Olimpico, i “Giardini di marzo” di Lucio Battisti. “Faccio come Banksy”, afferma la cantante, “lascio un ricordo e me ne vado. Torneremo presto».
In uno stadio vuoto che ha visto non solo lo sport ma tantissimi concerti è risuonata la sua voce come rappresentanza di tutti questi mesi che hanno tenuto i concerti fuori dagli stadi e dai palazzetti. Il suo intento è lanciare un messaggio importante: «Il mio è un grido di liberazione, nasce dalla voglia di tornare a cantare».
Fa questa performance ripresa da Leggo a cui racconta: “Lo abbiamo fatto per tanto tempo sui social, nelle nostre case ed ero stufa di vivermi queste cose da sola. Nei limiti delle possibilità e in tutta sicurezza ho deciso di ripartire. Due settimane fa a Parco Sempione ho cantato “Citta vuota” di Mina, è stato bellissimo, liberatorio, da lì ho deciso di dare appuntamento ogni domenica in un posto nuovo. È tutto istantaneo, da buona la prima. Cantiamo e scappiamo e spero che sia qualcosa che vorranno condividere anche altri colleghi. Cantare a Roma, nella mia città, in uno spazio che amo perché è dove vado a vedere i concerti è stato magico.”