I dati in arrivo dal Brasile continuano a preoccupare. La situazione nel paese è una delle più complicate: la diffusione della variante brasiliana si aggiunge alla difficile emergenza sanitaria. Più di 1000 morti al giorno e un trend di 50 mila contagi giornalieri. Gli insegnanti protestano per la riapertura delle scuole.
I paesi europei prendono le misure contro la variante brasiliana, in Italia appena una settimana fa era stato emesso il blocco dei voli in arrivo dal Brasile. Una situazione quella del paese sud-americano che preoccupa non solo le autorità ma anche le altre nazioni. Non aiuta di certo la gestione del presidente Bolsonaro che aveva preso un abbaglio anche sulla “questione idrossiclorochina“. Per molto tempo infatti il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, aveva raccomandato l’uso ai pazienti affetti da Covid-19 di idrossiclorochina, pur sotto lo sguardo critico dell’Oms. Pochi giorni fa, per la prima volta Bolsonaro ha dichiarato che il farmaco potrebbe risultare inefficace contro il coronavirus. Un dietro front, non il primo da parte del presidente brasiliano che insieme ad altri leader aveva sottostimato gli effetti del Covid-19.
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Appena un mese fa il presidente brasiliano aveva alzato la voce, dichiarando di non riuscire a capire il perché della fretta nei confronti del vaccino, dichiarando “non è giustificata…è un’interferenza nelle vite delle persone”. Non sono della stessa idea gli analisti del Centro di studi di diritto sanitario dell’università di Sao Paolo e dell’ong Conectas Derechos Humanos che hanno redatto un report con accuse pesantissime nei confronti di Bolsonaro, per la negligente gestione del virus. Il documento, pubblicato dal quotidiano El Pais, sostiene che Bolsonaro abbia attuato una “strategia istituzionale di propagazione del virus”, in primis con la propaganda negazionista.
Le proteste per il ritorno nelle scuole
Il Brasile il totale delle vittime da Covid-19 sale a 230.034, i contagi da inizio pandemia sono 9.447.165. Rio de Janeiro raggiunge il primato dei casi, superando anche lo stato federato brasiliano di San Paolo, per numero di vittime da Covid-19.
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Il governo ha istituito il ritorno nelle aule ma i sindacati si schierano a favore di un “no” con il 91,7% dei votanti all’assemblea, su una piattaforma virtuale della (Apeoesp). Il sindacato degli insegnanti ha proclamato quindi uno sciopero contro la riapertura delle scuole, che entrerebbe in vigore lunedì prossimo. Il risultato ha chiaramente evidenziato come la didattica a distanza sia la modalità preferita dagli insegnanti durante la crisi pandemica. Fa sapere il sindacato “per preservare la vita di docenti, studenti, funzionari e familiari” continua la nota “Non ci sono le condizioni per un ritorno in sicurezza. Le scuole non hanno le infrastrutture necessarie. Abbiamo ricevuto foto scattate da molti insegnanti di scuole con bagni non agibili, rifiuti accumulati, perdite d’acqua, disinfettanti scaduti. Tutto ciò potrebbe avere gravi conseguenze”, tramite la voce del presidente del sindacato Apeoesp.