Governo: Matteo Renzi ai microfoni de la Repubblica: “Felice che sia Mario Draghi a guidare il Paese”
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha espresso il proprio parere su Mario Draghi. L’ex primo cittadino di Firenze ha parlato durante un’intervista a Repubblica. Le sue parole: “Sono molto contento di vedere Mario Draghi a guidare il nostro Paese”.
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Renzi: “Fossi io il premier, penserei subito al Recovery Found”
“Una buona squadra scrive il Recovery in tre giorni – afferma Renzi – Quello che è importante è evitare di spendere i soldi in micro-mance come quelle di molte misure della Legge di Bilancio e avere una visione strategica chiara”.
Poi prosegue: “Se dobbiamo spendere 200 miliardi di euro preferisco li spenda Draghi che Conte. Poi il governo Draghi lo fa nascere il Parlamento su indicazione di Mattarella, non il sottoscritto. Io faccio il tifo e voto la fiducia”.
Renzi: “Noi siamo gli unici che ci siamo dimessi per un ideale”
Renzi successivamente sposta il discorso sulle dimissioni del 2017: “Siamo gli unici che si sono dimessi per un ideale. Forse pensavano che potessero mettermi a tacere con qualche poltroncina di consolazione. Dopo così tanti anni non hanno ancora compreso che posso commettere anche molti sbagli, ma se sono convinto di una battaglia vado fino in fondo.”
Poi alla domanda se secondo lui ci fosse già un tacito accordo con Salvini risponde: “Io Salvini l’ho sempre combattuto a viso aperto. E quando combattevo il ministro Salvini, Conte era il premier del governo che firmava i decreti sicurezza. Adesso che si metta a utilizzare Salvini è semplicemente imbarazzante. Nel M5S in molti dicono già no al governo Draghi. Che succede se, a causa delle defezioni grilline, non bastano i voti in Parlamento? Diamo tempo al tempo. Lasciamo lavorare il presidente incaricato. La maggioranza ci sarà”.
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Renzi: “La legislatura durerà sino al 2023”
Infine, Renzi, chiude parlando della durata della legislatura e dell’elezione del Presidente della Repubblica: “La legislatura durerà fino al 2023. Quanto al capo dello Stato deciderà il Parlamento tra un anno. Ora preoccupiamoci di dare la fiducia al governo e lasciamolo partire per la sua navigazione”.