Choc per il decesso di un anziano eroe di Chernobyl: sopravvissuto alla tragedia, il pilota russo è morto di Covid.
Un pilota di elicotteri russo che ha rischiato la vita per chiudere i reattori nucleari velenosi durante il disastro di Chernobyl è purtroppo morto a causa del Covid-19. Il generale Nikolai Antoshkin è morto all’età di 78 anni, dopo quella che il presidente del parlamento russo ha descritto come una “malattia difficile”. Lo riporta il New York Times.
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Il generale era responsabile di una flotta di 100 elicotteri che si sono esposti a radiazioni mortali nel 1986, quando un reattore della centrale di Chernobyl vicino a Pripyat in Ucraina è esploso. L’esplosione di Chernobyl è considerata il più grande disastro causato dall’uomo nella storia.
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Il dramma dell’eroe di Chernobyl che è morto di Covid
La missione del generale ha richiesto più di due settimane per essere completata, durante le quali 100.000 residenti sono stati evacuati e innumerevoli persone hanno perso la vita. La squadra del generale Anotshkin è stata responsabile della caduta di circa 5.000 tonnellate di sabbia e altri materiali sul reattore nel tentativo di estinguere le fiamme e impedire che le radiazioni tossiche si diffondessero nel resto dell’Europa. Durante i quattordici giorni dell’operazione, molte delle truppe si ammalarono violentemente mentre inalavano il gas mortale.
La prima esplosione al reattore nucleare si è verificata nelle prime ore del 26 aprile 1986 con la conseguente fusione della centrale, in quello che fu appunto il peggior disastro nucleare della storia. La reazione nucleare ha fatto esplodere il tetto della centrale con una nuvola di materiale radioattivo che è uscito e si è riversato nei paesi vicini di Russia, Bielorussia e parti del nord Europa. Al giorno d’oggi, nonostante sia stato il luogo dell’incidente nucleare più mortale del mondo, Chernobyl è diventata una località turistica sorprendentemente popolare.