Genova, saluto romano al consiglio comunale nel Giorno della Memoria

Genova, a Cogoleto tre consiglieri di Fratelli d’Italia e Lega hanno il braccio teso per votare. La condanna del sindaco e di Toti

Genova saluto romano
Screen video

Bufera a Cogoleto, in provincia di Genova. Ieri durante una seduta del Consiglio comunale in concomitanza con la Giornata della Memoria, tre consiglieri di opposizione appartenenti a Fratelli d’Italia e alla Lega, hanno teso in braccio, antico saluto romano e fascista.

Il braccio è stato alzato in occasione della votazione del bilancio. Oltre alla concomitanza con la ricorrenza del 27 gennaio l’aula consiliare è dedicata all’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini, partigiano che ha combattuto i fascisti nella guerra di Resistenza.

Il gesto è stato condannato dal sindaco Paolo Bruzzone: “La nostra Cogoleto ha sempre difeso in maniera salda i valori antifascisti presenti nella Costituzione”. Il gesto, ha proseguito nel suo post su Facebook, “evoca intolleranza, odio e discriminazione razziale“.

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Genova, a Cogoleto saluto romano: le condanne

 

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Un post condiviso da Giovanni Toti (@giovatoti)

Il Consiglio comunale ieri è stato trasmesso in diretta streaming e del gesto ci sono gli screen. A condannare il fatto anche il governatore della Liguria Giovanni Toti; nessuno, ha detto, debba permettersi comportamenti simili, non solo nel Giorno della Memoria ma in nessuna giornata.

Sul social si è scatenata la bufera e non solo da parte dei cittadini di Cogoleto. In molti chiedono che la denuncia non si limiti solo al web ricordando – come ha fatto anche Toti – che si tratta di un reato.

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L’apologia al fascismo è proibito fin dai primi anni della Repubblica. La prima legge porta il nome del democristiano Mario Scelba, ministro dell’Interno. Da Mancino a Fiano, nel corso degli anni ci sono state anche altri legge in tal senso. C’è già un precedente. Nel 2019 la cassazione condannò il consigliere comunale Gabriele Leccisi per aver compiuto lo stesso gesto nell’aula consiliare.

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