Oggi pomeriggio ospite della Bortone a Oggi è un altro giorno: Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria, attore ed imprenditore cinematografico
Lo sapevate che il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero vanta un passato nel mondo cinematografico? L’attuale dirigente sportivo della squadra ligure è stato attore e produttore cinematografico. Ferrero oggi pomeriggio sarà ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno.
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La Carriera di Ferrero nel cinema
La passione di Massimo Ferrero per il cinema nasce sin da giovane quando si recava di nascosto a Cinecittà con Giuliano Gemma. Appena diciottenne Ferrero inizia la sua carriera all’interno del mondo del cinema. Inizialmente il giovane ricopre svariati ruoli all’interno del settore, da autista a direttore di produzione. Ha recitato tra i tanti nei film Ultrà di Riky Tognazzi e in Camerieri.
Nel 1998 Ferrero lancia la Blu Cinamatografica r.s.l. Il primo film prodotto, Testimoni d’amore, non ottiene un grande successo e non ripaga l’investimento. Le cose non proseguono affatto nella direzione giusta, l’imprenditore acquista delle sale cinematografiche controllate in precedenza dalla Cecchi Gori Group, i film non vendono ed i debiti si accumulano. Nel 2009 diventa distributore cinematografico tramite la Elleme Group S.r.l.
La sua carriera d’attore non si è però fermata. L’ultimo ruolo ricoperto da Ferrero è stato quello del pesano di Torresecca nel film Poveri ma Ricchi di Fausto Brizzi, uscito nel 2016.
Nell’ambiente cinematografico Ferrero era soprannominato “Er Viperetta”. Il soprannome di Viperetta arrivò più tardi. Un giorno sul set mi chiesero se volevo fare un film su Pasolini. Dissi di sì. Aggiunsero che c’erano pure scene di letto e uno mi toccò il fondo schiena. Al Gatto di Testaccio non si poteva fare. Gli detti una capocciata. E lui a terra gridava: ‘Sei una vipera, sei una vipera!’. Ma fu Monica Vitti la prima a chiamarmi Viperetta. Ancora ci penso. Aveva ragione, so’ na vipera”.
Successivamente però l’imprenditore ha smentito questa versione. Nel suo libro autobiografico ha scritto che il soprannome gli era stato affibbiato da un costumista gay piuttosto masochista in quanto si compiaceva dei rifiuti dell’attore alle sue avance.