Monte Velino, continuano le ricerche dei quattro escursionisti scomparsi ieri mattina. I quattro erano usciti per una passeggiata in montagna
I quattro escursionisti, come evidenzia MusicaLive, erano usciti ieri mattina per una passeggiata sul Monte Velino in Abruzzo. Nel pomeriggio non sono rientrati a casa e il padre di uno di loro, preoccupatosi, ha chiamato il Soccorso Alpino.
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Monte Velino, chi sono i quattro escursionisti scomparsi
I quattro escursionisti sono appassionati di montagna e conoscono in maniera approfondita il Monte Velino. Non si esclude che possano aver trovato rifugio a Valle Genziana, una struttura che dista circa due ore a piedi da Casale da Monte. I quattro sono: Torino Durante commerciante di 60 anni, Valeria Mella e Gianmarco Degni 26enni e Gian Mauro Frabotta di 33 anni.
Le parole di Paolo Passalacqua, luogotenente del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza dell’Aquila
Le ricerche stanno continuando ininterrottamente da ore, anche se non con pochi problemi viste le condizioni meteo. A tal proposito ha parlato il luogotenente del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza dell’Aquila, Paolo Passalacqua. “La loro intenzione, da quello che ci hanno detto, era di percorrere la Valle Majelana e raggiungere Trento e punto Trieste. Non sappiamo se per le brutte condizioni metereologiche hanno deciso di cambiare programma. Per il momento le ricerche sono concentrate in quella zona”.
Poi aggiunge Passalacqua: “E’ possibile anche che vista la bufera di neve i quattro escursionisti abbiano perso la giusta direzione e smarrito l’orientamento. Allo stato attuale ci sono undici persone tra Finanzieri del Soccorso alpino e personale del Soccorso alpino che stanno setacciando la zona. Non abbiamo notizie perché ci sono grosse problematiche relative alla comunicazione”.
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Situazione complessa e delicata, queste in sintesi le parole di Passalacqua che continua: “E’ una situazione difficile perché non sappiamo di preciso dove andare e dobbiamo mettere in atto una serie di iniziative per delimitare la zona. Sappiamo che in quelle zone ci sono rifugi ma non abbiamo la certezza che possono averli raggiunti”.