Il senatore Lello Ciampolillo è tra i protagonisti del voto sulla fiducia al governo: dopo aver espresso la sua preferenza in ritardo, la presidente Elisabetta Casellati è dovuta ricorrere al “Var”.
Giornata concitata al Senato per il voto sulla fiducia al governo Conte. I senatori si sono divisi tra il sì, il no e l’astensione: fino all’ultimo momento l’esecutivo è rimasto in bilico, ottenendo alla fine una maggioranza relativa ma non assoluta, con 156 voti favorevoli. Ad alimentare il caos e la tensione già presenti alla Camera ci ha pensato Alfonso Ciampolillo, chiamato anche Lello, senatore del gruppo Misto ed ex Movimento 5 Stelle.
Classe 1972, nel 2009 è stato il candidato dei pentastellati alla carica di sindaco di Bari, ottenendo pochi consensi. Nel 2013 è stato eletto senatore nella circoscrizione Puglia per il Movimento 5 Stelle, divenendo membro della commissione ai lavori pubblici e alle comunicazioni, e della commissione per la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Nel 2018 è stato rieletto al Senato, ma il 31 gennaio 2020 il Movimento 5 Stelle lo ha espulso dal partito a causa dei mancati rimborsi. Da allora fa parte del gruppo Misto.
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Lello Ciampolillo e il caso “Var” al Senato
Il voto sulla fiducia al governo espresso da Ciampolillo ha rischiato di non risultare valido. Il senatore ha chiesto infatti di votare in extremis dopo essere stato assente alle due chiame. La presidente Elisabetta Casellati a quel punto ha deciso di bloccare momentaneamente i lavori, tra le proteste della Camera, e di verificare la registrazione video della seduta per capire se Ciampolillo fosse arrivato in Aula nel tempo valido.
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L’episodio è diventato virale in poco tempo e in molti hanno paragonato ironicamente l’intervento della presidente del Senato al Var calcistico. Alla fine, dopo la verifica del filmato, la Casellati ha riammesso al voto Lello Ciampolillo. “Io ho detto sì – ha raccontato poi il senatore – Fortunatamente con la moviola è stato possibile verificare che era tutto regolare”.